Il jet caduto ai confini del mondo

Il jet caduto ai confini del mondo Tra il DG-10 e i soccorritori il Tenere, una trappola mortale di sabbia e roccia Il jet caduto ai confini del mondo Iresti, su 100 ; avvistati PARIGI NOSTRO SERVIZIO Quando i pilpti dei due elicotteri Puma sono giunti sul posto, ieri sera alle 17 (ora italiana), ai loro occhi si è presentato uno spettacolo agghiacciante, che ha fatto tornare alla memoria Lockerbie, in versione sahariana. Rottami e cadaveri erano sparsi su una superficie enorme, più di cento chilometri quadrati, in mezzo alla sabbia del più celebre e implacabile deserto del mondo: il Tenere. Se anche qualcuno dei 171 passeggeri fosse miracolosamente sopravvissuto a quell'inferno, nelle prime ore del disastro, sarebbe comunque morto di sete: 26 ore nel Tenere — tante quante ne sono trascorse dalla perdita del contatto radio all'arrivo dei due Puma francesi — a 40 gradi, senza equipaggiamento, sarebbero fatali anche al più robusto dei beduini. Il DC-10 della Uta è precipitato 650 chilometri a NordOvest di N'Djamena, capitale del Ciad, dalla quale era decollato alle i4,20 di martedì. E' là regione del Lago Ciad, in territorio nigeriano, nel massiccio del Termit, quattrocento chilometri a Est di Agadez. Una zona di media montagna alternata a sconfinate distese di dune sabbiose, punteggiate da pietraie. I piloti della Parigi-Dakar la conoscono bene, Vi sono transitati anche nell'edizione '89 della gara, in gennaio. Una trappola mortale per chi vi si avventura senza preparazione. Nemmeno le carovane dei nomadi si fidano, e da tempo prendono Un altro cammino, più a Nord. Il quartier generale di quella che si preannuncia come una delle più difficili operazioni di soccorso (un eufemismo a questo punto della vicenda) nella storia dell'aviazione civile, sarà il.villaggio di Termit. Sessantanni fa, all'epoca della colonizzazione francese, era celebre perché Parigi vi aveva impiantato una base di lotta alle cavallette giganti, un altro flagello di questa landa desolata. Oggi restano in piedi solo poche baracche, abitate da un pugno di beduini. Lì giungeranno, nelle prime ore di stamane, le squadre inviate dalla Gendarmeria nigeriana, dopo una marcia forzata di 250 chilometri. Sono uomini abituati a camminare sull'infido terreno del Tenere. Poi occorrerà attendere che gli aerei, i Transall francesi e l'unico C 130 dell'aviazione nigeriana, possano atterrare sulla pista di 800 metri costruita alcuni anni fa a Kaoboul dalla compagnia petrolifera Elf. Lo stato della pista — a cento chilometri dal luogo della catastrofe ■— è tuttora ignoto. L'ultima volta è stata utilizzata in occasione della Parigi-Dakar, quando vi si posarono una dozzina di aerei da turismo ed un quadrimotore DC-3 dell'organizzazione. Ma in otto mesi il deserto può averla inghiottita, o danneggiata. Un anticipo delle difficoltà che attendono le squadre di soccorso lo si è avuto ieri, quando da Parigi, al levar dell'alba, è giunto l'ordine di far decollare i due Puma da N'Djamena. Gli elicotteri fanno parte del dispositivo militare Sparviero, messo in opera sei anni fa dal governo francese (su richiesta del Ciad) per fronteggiare le mire espansionistiche di Gheddafi, lo scomodo vicino del,Ciad. . o Per arrivare sul luogo del disastro hanno dovuto essere riforniti due volte, la prima a Nguigmi da un aereo-cisterna, la seconda col lancio sulla zona di due enormi contenitori di gomma, riempiti di cherosene ed attaccati ad un paracadute. L'autonomia dei Puma è limitata a 350 chilometri, nulla in confronto alle, immense distanze del Tenere. Le speranze di trovare dei sopravvissuti sono ormai a zero, ma le necessità dell'inchiesta impongono la raccolta del maggior numero possibile di detriti e di rottami. L'ipotesi dell'attentato è ormai avvalorata, niente deve sfuggire ai quattro inquirenti super-specializzati inviati da Parigi. Sono soprattutto le tre «scatole nere» del DC-10 ad interessare. Le prime due, più robuste, contengono i dati di volo. La terza è quella abitualmente utilizzata dalle compagnie francesi per registrare una serie di dati, utili in occasione delle periodiche revisioni. Dal loro esame potrebbe giungere almeno un pezzo di verità. Sempre che il Tenere non le faccia scomparire. Pao!o Potetti 'il'»Le Horaire ovenance Schedule Origiri I 9:1 O♦B RAZZA O ♦ OLBIA Voi Flight MI Obsevv Remark ♦ UT 7 7 *X ♦ D?u§fòf> 21 A Aimvvfc.*» ♦ UT 7 46 ♦ QUI E' CADUTO Il DC 10 CONGO BRAZZAVILLE Il tabellone dell'aeroporto di Roissy che segnala il ritardo del volo UT 772. Il relitto del jet sarà individuato nelle prime ore del mattino

Persone citate: Gheddafi, Razza