BALESTRINI: FARO' L'IMMAGINARIO di M. Ne.

BALESTRINI: FARO' L'IMMAGINARIO BALESTRINI: FARO' L'IMMAGINARIO P* ANO unti di vista sul presente in crisi di certezze. Lenti che trattengono sulla prosa di cui sono costruite chiarificatrici espressioni della nostra epoca. Letteratura di idee e ugualmente ricerca di linguaggi creativi. Romanzi. Saggi letterari, diari. Riuniti in una collana nuova, «Immaginari», pronta al debutto in casa SugarCo. Una puntata elevata, ma la mano è quella adeguata del poeta e agitatore culturale Nanni Balestrini, al suo rientro editoriale. Seduto negli uffici SugarCo, camicia a fiori e doppiopetto mattone, Balestrini racconta la sua iniziativa. Soddisfatto: «Gli Anni Ottanta sono ormai finiti e sono stati poveri di immaginazione rispetto ai decenni precedenti. Ora emergono nuove visioni, linguaggi ancora in trasformazione. Si tratta di coglierli. In certi casi non occorre nemmeno che siano testi scritti oggi: alcuni libri del passato ancora sconosciuti possono rivelarsi adatti all'immaginario di oggi». Con Balestrini entra nei libri SugarCo anche una griffe. Perché: «Questa collana non sarà diversa solo nel contenuto; eviterà anche, per le copertine, di cadere nella banalità di titolo, autore, immagine. Il libro è un oggetto solido, rigido, da rivestire in tutti i suoi lati. Ci vuole una tappezzeria. Quindi ci si deve rivolgere a un sarto. Fatto: Missoni disegnerà ogni copertina. Convinto che «in Francia pubblicano tanta buona narrativa che nessuno traduce in Italia», tocca a una quarantenne parigina, Leslie Kaplan, rivelare per prima il proprio immaginario. Balestrini insiste sulla qualità straordinaria della scrittura, per una vicenda di sentimenti che rivela il mistero dell'infanzia. Il fondale di «Il ponte di Brooklyn» (in libreria a metà ottobre) è l'architettura folle di New York. Per dimostrare cosa intende per saggistica ben scritta, Bale¬ strini rivela il secondo titolo che uscirà negli «Immaginari» di ottobre. «La macchina per vedere» di Paul Virilio. Come è cambiata la percezione nell'era dell'istantaneità? E cos'è la tremenda «macchina vedente»? Un punto di vista lontano quanto attuale: quello di Emile Zola nei suoi «Diari romani», dove raccolse, alla fine del secolo scorso, osservazioni sorprendenti sulla capitale e i suoi problemi (gli stessi di oggi). Sono i taccuini preparatori del romanzo dedicato a Roma. Lo Zola inedito è previsto per novembre. Così anche il primo libro tradotto in Italia della scrittrice spagnola Cristina Fernàndez Cubas: i racconti magici, i brividi dell'anormalità di «Mia sorella Elba». Italiani, nel club degli «Immaginari»? Balestrini dice che l'unico scrittore adatto è Celati. Poi si corregge e annuncia il primo «suo» autore: è Primo Moroni, il libraio milanese con cui Balestrini ha pubblicato l'anno scorso «L'orda d'oro», [m. ne.]

Luoghi citati: Francia, Italia, New York, Roma