L'assassino ha un complice

L'assassino ha un complice Ha aiutato nella fuga Antonio Di Giacomo dopo la strage di Giugliano L'assassino ha un complice Accusato di favoreggiamento personale NAPOLI. C'è un secondo uomo nella strage di Giugliano. E' un amico di Antonio Di Giacomo, il carnefice di Delia e Alessandra Valentini e della figlia di quest'ultima, Francesca, cinque anni appena compiuti, massacrate a coltellate giovedì scorso. I carabinieri non fanno il suo nome: si sa solo che per ora è tornato a casa, dopo un lungo interrogatorio conclusosi con una denuncia per favoreggiamento personale. Almeno nella prima fase del triplice omicidio, il misterioso personaggio è stato complice involontario dell'assassino. Ha accompagnato Antonio con la sua moto alla villetta di Delia, ma non immaginava che il suo amico avrebbe compiuto un massacro. Dopo la strage, però, ha visto l'omicida uscire dalla casa con i vestiti macchiati di sangue, e con un coltello infilato nella cinghia dei pantaloni. L'ha anche accompagnato a casa, dopò averlo probabilmente aiutato a sbarazzarsi dell'arma del delitto e degli indumenti sporchi. Per tre giorni quell'uomo ha custodito un segreto terribile. Quello di Antonio sembra il racconto di un attento testimone, piuttosto che del protagonista della strage: «Parla come se il pazzo che brandiva un coltello da cucina non fosse lui, ma un'altra persona», dicono gli inquirenti. Una manciata di minuti, al massimo venti, sono serviti ad un uomo reso folle da un amore tormentato per uccidere tre persone con oltre ottanta pugnalate. Nella confessione dell'omicida non c'è spazio per dubbi o perplessità. Accompagnato dall'amico, Antonio raggiunge alle 13 di giovedì la villa dell'ingegnere inglese Roger Cadman. Non ha intenzione di uccidere: vuole solo un chiarimento con Delia, che ri¬ tiene responsabile della rottura della sua storia d'amore con Giovanna, figlia di primo letto di Cadman. La ragazza l'ha lasciato da tre giorni, mandando in frantumi tanti sogni e un matrimonio imminente. Delia è una donna dal carattere forte e volitivo. E' pronta a tener testa a quel giovane educato all'antica, geloso, possessivo e moralista. Lo riceve in cu¬ cina. Fuori, in giardino, ci sono sua cugina, Alessandra Valentini, e la figlia di quest'ultima, Francesca. Victoria, la bimba di 13 mesi figlia di Delia e Roger Cadman, dorme in una culla nella camera da letto. Alle ennesime accuse del giovane, Delia risponde con brevi, sferzanti battute. «Mettiti l'animo in pace, con Giovanna è finita. E poi io non c'entro con questa storia». Antonio è furioso: afferra un coltello da cucina con la lama lunga e affilata come un rasoio, colpisce Delia che, terrorizzata al punto da non riuscire a urlare, indietreggia verso la camera da letto nel tentativo di afferrare Victoria e fuggire Troppo tardi: l'uomo le si avventa addosso, la trafigge con oltre trenta coltellate. Nessuno scampo neanche per Alessandra e la piccola Francesca, che nel frattempo sono entrate nell'appartamento. Compiuta la strage, torna in cucina. Si lava le mani, ma la camicia e i pantaloni sono inzuppati di sangue. Allora, solo allora sente il pianto di Victoria che si è svegliata accanto al cadavere della madre. «Quelle grida di bimba — confesserà — mi han fatto tornare in me. E' come se mi fossi svegliato da un incubo. L'ho presa in braccio, l'ho portata in giardino, lontano da tutto quel sangue. Poi sono andato via». Quando l'uomo in attesa sulla moto vede l'amico venirgli incontro con il coltello e gli abiti insanguinati, rimane impietrito. «Ma che hai fatto?», mormora. «Portami via, presto», risponde Antonio. Per tre giorni i due hanno la forza di nascondere un segreto orribile, e non sanno che, in realtà, i carabinieri hanno qualche sospetto su Antonio Di Giacomo già nelle ore immediatamente successi- ve alla strage. Il primo errore il giovane lo compie tornando sul luogo del delitto: troppo presto, e in modo plateale. Rovescia mobili, si butta per terra, tenta di ferirsi perché vuole cancellare eventuali tracce che possano portare a lui. Interrogato, Antonio cade in qualche piccola contraddizione. Ma solo venerdì sera, trentasei ore dopo la strage, i carabinieri raccoglieranno una testimonianza decisiva: quella di Giovanna Cadman, l'ex fidanzata dell'assassinò: «Antonio non voleva che lo lasciassi, non si rassegnava. Ed era convinto che Delia mi avesse indotto a non vederlo più. Un giorno disse: "Me la pagherete". Ma allora non lo presi sul serio». Fulvio Milone Delia Valentini, una delle tre vittime del villino di Lago Patria, e l'omicida Antonio Di Giacomo Victoria Cadman, la bimba di 13 mesi sfuggita al massacro

Luoghi citati: Delia, Napoli