E' ucciso da una fucilata

E' ucciso da una fucilata Stagione venatoria aperta in tutt'Italia escluso il Piemonte E' ucciso da una fucilata Ecologisti in azione nel Bresciano ROMA. Caccia aperta da ieri in tutta Italia, escluso il Piemonte, con oltre un milione e mezzo di seguaci di Sant'Uberto che alle prime luci del mattino si sono mossi alla ricerca di selvaggina. Anche quest'anno la prima giornata è stata funestata da un morto e da alcuni feriti. La vittima, un falegname aretino di 36 anni, Bruno Nepitella di Castiglion Fibocchi, è stata colpita dallo sparo partito accidentalmente dal fucile del fratello. Il più grave fra i cinque incidenti avvenuti in Emilia-Romagna è quello che ha coinvolto Ivo Ciucci, 57 anni, un coltivatore diretto di Montefiore Conca, nel Forlivese, che è stato colpito da una scarica di pallini al volto, al torace e all'addome, esplosa dal fucile del cognato. In Valle d'Aosta sono stati abbattuti un centinaio di camosci e alcuni verbali sono stati contestati a cacciatori troppo mattinieri. La stagione venatoria si chiuderà il 26 novembre, quella al camoscio è anticipata all'8 novembre. In Lombardia oltre duecento ecologisti provenienti da Milano, Verona, Padova, Vicenza, Mantova e Pesaro stamane si sono dati convegno a Brescia per organizzare una manifestazione di disturbo alla caccia sul Monte Orfano. Con tamburi, trombe, fischietti e campanacci hanno percorso i sentieri del monte, abituale ritrovo dei bresciani che praticano la caccia al capanno. Un solo grave incidente: a Casalmorano Giovanni Rambaldini, 23 anni, studente, residente a Concesio (Brescia), mentre era con altri amici in un campo si è accidentalmente sparato al torace. Prima preda. Ma poi ce ne sarà per tutti?

Persone citate: Bruno Nepitella, Giovanni Rambaldini