Alle 11 lo straziante ritorno dall'inferno dell'Avana

Alle 11 lo straziante ritorno dall'inferno dell'Avana Iarenillndodicivittimedell'Ilushin62-Msnoill'rllMlnviatrri Alle 11 lo straziante ritorno dall'inferno dell'Avana Tristissima giornata: prima la Messa, poi il difficile riconoscimento delle salme Alla Malpensa, tra il dolore dei familiari delle 112 vittime, in quell'attesa in cui il tempo sembra non passare mai. I due Hercules C 130 dell'Aeronautica militare atterrano stamattina, il Ministero per gli affari esteri ha confermato ancora una volta: «Alle 11». E' stato anche organizzato un ufficio a disposizione dei parenti mentre in rappresentanza del governo ci saranno il sottosegretario agli affari esteri, Susanna Agnelli, e il direttore generale dell'emigrazione, ambasciatore Giulio di Lorenzo Badia. I familiari hanno cominciato ad affluire sin da ieri sera nella zona vicino all'aeroporto milanese: molti di loro sono stati ospitati al Continental e al Bristol, due alberghi di Stresa messi a disposizione dai tour operator. In un hangar della Siai-Marchetti vicino alla pista di atterraggio, dopo la funzione religiosa, cominceranno immediatamente le operazioni di riconoscimento delle vittime. Francesco Giovannucci, viceprefetto di Varese, dice: «I familiari verranno divisi a gruppi, dovranno riconoscere gli effetti personali dei loro cari». Ed è anche l'ultima e l'unica speranza a cui tutti vogliono ancora credere, quella che rende ancor più insopportabile queste ultime ore. Si è anche ipotizzata, nel caso che le restanti vittime non venissero riconosciute (attualmente sono i due terzi), una sepoltura comune a Somma Lombarda: una proposta che tutti hanno respinto. Intanto, i pa¬ renti che avevano scelto di recarsi a L'Avana immediatamente dopo il disastro, tornano in giornata: per confermare la partenza, ieri pomeriggio l'ultima, drammatica, telefonata della mamma di Raffaele Lotrecchio, il giovane torinese di 26 anni morto insieme con la moglie, Sonia Rizzo. Si ripercorrono, ancora una volta, nelle hall di alberghi tristi e nella prefettura di Varese tempestata di telefonate, 112 storie drammaticamente uguali, con i sogni, le speranze di una vacanza da raccontare agli amici. Nessuno parla delle indicazioni emerse in questi giorni, delle possibili cause dell'incidente. Ora non è importante. Si aspetta, si prega di poter riconoscere il proprio figlio, padre o madre. E' una notte lunga, l'en¬ nesima passata insonne. Per Torino il triste elenco è lungo. A bordo degli Hercules ci sono anche la famiglia Necco — Carla, Carlo e la figlia quindicenne Emanuela —, Giorgio e Antonella Berta sposati da tre anni, Roberto e Silvia Benotti che volevano festeggiare il primo anniversario di matrimonio, Paolo e Patrizia Ferri, Raffaele e Sonia Lotrecchio. E ancora: Corrado Manzo e Daniela Pizzata, Daniela Valtingojer e Franca Trentin, Giorgio Bergonzi, Gianfranca Maragnoli e Tina Cuzzilla, la moglie del proprietario della Epitour specializzata in viaggi a Cuba. Molti dei parenti hanno scelto di partire alla volta della Malpensa soltanto all'alba, per la maggior parte rimane l'incubo del riconoscimento, del sapere che questa tragica vicenda non è ancora finita. La polizia scientifica nei giorni scorsi ha fatto tutto ciò che era possibile. La sua opera è iniziata sin dalle prime ore di lunedì pomeriggio. Ha raccolto ogni cosa che potesse essere utile: impronte digitali, cartelle cliniche, radiografie, notizie su eventuali segni particolari. Voluminosi dossier con un nome. Ma non sono mancate le difficoltà. In una settimana in cui Torino ha vissuto in attèsa delle notizie in arrivo da Cuba i parenti delle vittime hanno continuato nella loro disperata ricerca di qualsiasi particolare che potesse offrire un contributo determinante nell'identificazione dei propri cari. Paolo Negro I feretri delle 112 vittime del disastro al momento della partenza da L'Avana

Luoghi citati: Avana Tristissima, Cuba, L'avana, Stresa, Torino, Varese