E' scampato

E' scampato Rientrato l'italiano salvatosi in Brasile E' scampato «Volerò di nuovo» ASCOLI PICENO. «Prima di avere l'incidente ho sempre volato con grande paura. Ieri, invece, prendendo l'aereo per tornare a casa, sono salito molto più tranquillo del solito. Forse perché ora so cosa vuol dire "atterrare senza ruote". Quello che mi è capitato probabilmente mi ha scaricato dalla paura di qualcosa che non conoscevo e che ora conosco». Seduto sul divano di casa sua, Giovanni Mariani, sfuggito alla morte nell'atterraggio di emergenza dell'aereo caduto nelle foresta amazzonica, ieri ha accettato di parlare con qualche giornalista. Mariani è duro con i medici che l'hanno curato a Brasilia. «L'assistenza ospedaliera — ha detto — è stata una bidonata. Soltanto grazie alla visita fiscale della Varig ho saputo che oltre alla quarta e quinta costola fratturate avevo incrinature pure alla sesta e terza costola». Delle cause dell'incidente, invece, il tecnico non ha parlato. «Sul pilota non posso dire niente perché non ero in cabina». «Fino alle 18 di domenica il volo era regolare — ha raccontato —, poi è venuto fuori che mancava luce sull'aeroporto di Belem. Volavamo a circa tremila metri di quota e abbiamo visto che il pilota seguiva un fiume, forse perché pensava di giungere ad una citta conosciuta». Poi il racconto dell'impatto: «Soltanto 15 minuti prima, il pilota ci ha avvertito che avremmo fatto un atterraggio d'emergenza. Non è vero che siamo atterrati, come ha scritto qualcuno, su una piccola radura. Infatti, dopo, sul terreno, c' era uno squarcio tra gli alberi lungo circa 150 metri: segno che abbiamo percorso almeno 200 metri prima di fermarci». eroi 1 Giovanni Mariani con la moglie ed i due figli: finalmente a casa

Persone citate: Giovanni Mariani, Mariani

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Brasile, Brasilia