Aleinikov protesta

Aleinikov protesta Nella Juventus si sente ingabbiato dagli schemi Aleinikov protesta «A casa mia ero più libero» TORINO. Marocchi e De Agostini azzurri, Casiraghi con l'Under 21, Barros in Svizzera, Tacconi fermo fino a domani, Tricella, Fortunato, Schi 11 ari e Bonetti che hanno lavorato meno, Zavarov che s'è limitato a esercizi atletici. La Juventus «riposa» mentalmente ma anche fisicamente per «recuperare» dopo la sconfitta di Milano, la prima ufficiale della stagione, la prima con una «grande». Zoff ripete: «Abbiamo perso una partita ma non abbiamo sbagliato tutto. Mi auguro che Tacconi stia sempre così male se para tanto bene, come si fa a dire che ha problemi se compie quegli interventi difficili? Quello di Galia e Tricella è stato un episodio sfortunato come avvenne in occasione del gol del. Bologna che ci costò il pareggio interno all'esordio in campionato. Non c'è bisogno di provare Fortunato libero, non è vero che Aleinikov rallenta il gioco. Contro l'Inter il sovietico ha perso due o tre volte dei palloni che stava "portando" un po' troppo. Ha accusato proprio in questa partita quel calo fisico che era prevedibile in un giocatore che ha dovuto disputare molte gare ad alto livello senza avere la preparazione adeguata per via del ritardo con il quale s'è unito a noi». Serghey Aleinikov è rimasto male dopo la prima sconfitta: «Non avevamo mai perso da quando sono alla Juve. E sono convinto che il pareggio a San Siro era alla nostra portata — dice il sovietico —. La mia condizione lievita piano piano, è logico. Nella Juve devo giocare attorno al cerchio del centrocampo, cosi è per l'interesse della squadra. Ma in Urss giocavo ovunque spingendomi più facilmente in avanti e diventando così più pericoloso». Per quanto riguarda la Juve, Aleinikov dice che è ingiusto ridimensionarla per una sconfitta: «Aspettiamo la fine del girone di andata, in queste prime cinque partite è successo un po' di tutto, ogni squadra sta ancora ricercando la migliore condizione, noi abbiamo perso a Milano, ma l'Inter aveva perso a Genova, siamo pari». Invece, personalmente, Alei¬ nikov si dichiara al 50%: «Ma non sul piano della condizione, ripeto, quella crescerà a poco a poco, bensì sul piano morale. Presto, spero venerdì, con l'arrivo di mia moglie Natascia, raggiungerò il cento per cento. Mi manca molto la famiglia, mio figlio Artiom. Sto imparando l'italiano in fretta, entro Natale dovrei cavarmela bene e intanto sarò il maestro di mia moglie, anche questo servirà». Non c'è saudade per Aleinikov, non c'è rimpianto per l'Urss, per la Dinamo Minsk: «La mia ex squadra sta messa male in classifica, lontana dalla Dinamo Kiev e dallo Spartak Mosca che vincerà il campionato. Ma la Dinamo Kiev farà molto bene in Coppa Uefa». Galia e Tricella, grandi imputati per il gol di Klinsmann, evitano di drammatizzare quello che è stato definito un incidente di percorso. Dice il terzino: «E' stato un mio errore, banale, di quelli però che ti costano la partita. Bastava che restassi fermo e Klinsmann non sarebbe passato. Ho invece cercato di anticiparlo di testa, in tuffo, non ci sono riuscito, quando lui è partito Tricella era troppo lontano per recuperare». E il libero spiega: «Non ho potuto far altro che tentare di prendere Klinsmann per la maglia, ma mi è sfuggito. A quel punto non era più possibile bloccarlo neppure con un fallacelo». Franco Battolato Aleinikov vuole giocare a tutto campo

Luoghi citati: Bologna, Genova, Milano, Minsk, Mosca, Svizzera, Torino, Urss