Generali-Ambrosiano al via

Generali-Ambrosiano al via Domani il consiglio della compagnia per l'ingresso nel Banco Generali-Ambrosiano al via In progetto un 'intesa con la Comit MILANO DALLA REDAZIONE Nonostante le smentite, il passaggio della quota di Ambrosiano dal portafoglio della Banca Popolare di Milano alle Assicurazioni Generali sembra già stato definito nei suoi particolari. Il riserbo nasce, ovviamente, dal fatto che l'accordo deve ancora essere sottoposto ai consigli di amministrazione. In questi giorni è stato convocato a Milano il Comitato esecutivo della Popolare mentre, a Venezia, si riunirà domani il consiglio del gruppo triestino. E sarà il passaggio decisivo per un mosaico di grande impegno. Il passaggio della quota di Ambrosiano alle Generali non è che il primo tassello verso la creazione (artefice Enrico Cuccia) di un polo che vedrebbe in prospettiva, accanto a Gemina e alle Generali, la presenza in Ambroveneto della Banca Com¬ merciale Italiana. Come? E' molto semplice. Oggi le Generali entrano in Ambroveneto con una quota che dovrebbe essere di poco superiore al 10%. Successivamente, esse parteciperebbero ad un aumento di capitale della Comit, apportando ad essa le loro partecipazioni bancarie. In questo modo, si creerebbe un collegamento tra la maggiore delle banche Iri e uno dei più solidi gruppi bancari privati, nel quadro di un'alleanza che vedrebbe unite una banca (Comit), una società di assicurazioni (Generali), una finanziaria che rappresenta interessi industriali (Gemina) e altri istituti minori, sull'esempio di quanto già esiste in altri Paesi europei come la Francia. Rimarrebbe, è vero, il problema del Crediop. Il presidente di Crediop, Baratta, ha ripetuto recentemente che non ha nessuna intenzione di uscire dall'Ambroveneto. Ma non biso¬ gna dimenticare che il Crediop sta per entrare nell'orbita del gruppo San Paolo di Torino, e spetterà dunque a quest'ultimo decidere cosa fare. In ogni caso, la soluzione non andrebbe contro la norme contenute nella legge antitrust, dal momento che nessuno degli azionisti di Ambroveneto avrebbe una posizione dominante e, nonostante la presenza di Comit, banca Iri, verrebbe rispettata la maggioranza privata. In attesa di questi eventi, Banco Ambrosiano e Cattolica del Veneto hanno riunito ieri i consigli per affrontare l'esame del primo semestre. Il rendiconto del Nuovo Ambrosiano si chiude con un risultato lordo di gestione pari a 158,2 miliardi con un incremento del 17.1%. In netta crescita il lavoro sull'estero ( + 26% il lavoro in divisa e +18% i finanziamenti) mentre la raccolta da clientela è salita a quota 6637 miliardi (+11,7). L'aumento degli impieghi ammonta al 22,2% per un totale di 5574 miliardi. E la Cattolica? Il risultato lordo è stato di 125,3 miliardi ( + 22,6) e i depositi ammontano a 6030 miliardi mentre gli impieghi toccano i 5213 miliardi ( + 24,1). Bazoli, presidente Ambrosiano

Persone citate: Baratta, Bazoli, Enrico Cuccia

Luoghi citati: Cattolica, Francia, Milano, Torino, Veneto, Venezia