In soccorso ai dannati di Leros di Mario Ciriello
In soccorso ai dannati di Leros Grecia: oltre mille persone nude e semiabbandonate su un'isola dell'Egeo In soccorso ai dannati di Leros Inchieste, denaro e medici per il manicomio LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'«infemo» sull'isola di Leros, nell'Egeo, comincia ad essere meno crudele: ma molto, moltissimo resta da fare. E' quanto segnalano le ultime notizie da Atene, dove il governo, investito da una valanga di proteste internazionali, sta finalmente affrontando il dramma dei 1300 pazienti rinchiusi in quello che dovrebbe essere un centro psichiatrico ma che in realtà era un «campo di concentramento». Così l'aveva definito, 10 giorni fa, il domenicale inglese «The Observer» che aveva rivelato al mondo lo scandalo. La sua documentazione, con fotografie degli infermi ignudi e abbandonati, uomini, donne e bambini, aveva scosso ed indignato l'Europa. A Leros, sono sbarcati adesso psichiatri di vari Paesi, i più dall'Olanda, dall'Italia, dalla Germania e dall'Irlanda, nonché vari rappresentati della Comunità europea. Li assistono numerosi funzionari che il go¬ verno greco ha inviato da Atene per indagare e per avviare riforme «immediate e radicali». Le autorità elleniche hanno fretta e, a quanto sembra, non soltanto per motivi umanitari. Secondo ì'«Observer» di domenica, il governo teme che una severa reazione di Bruxelles metta parzialmente in pericolo il «pacchetto» di aiuti comunitari alla Grecia. Pacchetto offerto nell'84 per una durata di cinque anni e che sarà ora prolungato di un altro biennio. La storia è ormai nota. I 1300 pazienti erano tenuti in condizioni primitive, da manicomio medievale, senza indumenti e senza neppure le necessarie abitazioni. Molti non erano neppure malati: come ha ammesso il ministero greco della Sanità, gli «ignudi», il nome usato dai guardiani e dai pochi infermieri, includevano «tossicomani e alcolizzati». E' un caso unico? Non sembrano esservi altri «inferni», ma esistono altri purgatori. Alcuni rappresentanti della Cee dicono: «Speriamo che Leros non monopo¬ lizzi l'attenzione, perché altri istituti psichiatrici greci hanno deficenze deplorevoli». Deficenze «inumane», aggiungono questi critici. Come si difende il governo? Accusando l'amministrazione precedente e affermando che le autorità sanitarie avevano già lanciato una «operazione di salvataggio» a Leros prima ancora che l'«0bserver» facesse esplodere la sua bomba. Fonti ufficiali dichiarano: «Il ministro della Sanità, Miltiades Evert, aveva visitato Leros il 25 luglio, pochi giorni dopo aver assunto la direzione del dicastero. Le settimane prima dell'articolo sull'Observer, il ministro aveva destinato all'isola una somma pari a un miliardo e cento milioni di lire. E aveva promesso aumenti salariali del 75 per cento ai sanitari disposti a lavorare in quell'istituto». Non c'è dubbio, la situazione sta migliorando. Molti pazienti sono stati trasferiti altrove. Le autorità hanno permesso alle televisioni straniere di visitare il «campo degli ignudi» e di se¬ guire i progressi. La tendenza è positiva, ma la strada da percorrere è lunga. Uno psichiatra sull'isola riferisce all'«Observer»: «Il peggio è passato, l'atmosfera è cambiata, ma bisogna persistere, affinché queste riforme non siano soltanto cosmetiche». A quanto pare, sono tutt'ora insufficienti le scorte di lenzuola, asciugamani vestiario, i disagi sono ancora notevoli e vi sono pazienti che non dovrebbero essere neppure rinchiusi in un istituto psichiatrico Ma Atene agisce. Agisce, stimolata anche dal timore di trovarsi fra poche settimane sul banco degli accusati. Il mese prossimo, si terrà ad Atene l'ottavo congresso mondiale di psichiatria, un appuntamento importante ma, adesso, imbarazzante. Giorni fa, il ministro Evert aveva dichiarato: «Prima o poi, questo scandalo doveva scoppiare. La nuova Amministrazione ha cominciato ad agire prima che esplodesse». Mario Ciriello
Persone citate: Evert
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