Skorzeny, la spia che beffò l'Egitto

Skorzeny, la spia che beffò l'Egitto ISRAELE L'ex colonnello SS fu arruolato dal Mossad Skorzeny, la spia che beffò l'Egitto GERUSALEMME. L'ex colonnello delle SS Otto Skorzeny fu ingaggiato negli Anni Sessanta dal Mossad, il servizio di spionaggio israeliano, per convincere alcuni scienziati tedeschi a ritirarsi da un progetto missilistico egiziano. Skorzeny, che «liberò» Mussolini al Gran Sasso il 12 settembre 1943, a quanto sembra accettò di collaborare con gli israeliani per evitare di subire la stessa sorte di Adolf Eichmann, rapito in Argentina nei 1960 da agenti israeliani e condannato a morte. • Lo afferma la rivista di spionaggio israeliana «Matara». All'inizio degli Anni Sessanta, ricorda il periodico, Israele seguiva con crescente allarme i progressi del progetto missilistico egiziano, raggiunti grazie all'indispensabile collaborazione di un gruppo di scienziati tedeschi «in gran parte ex nazisti». Uno di questi aveva fatto parte dell'unità di Skorzeny, che conservava grande ascendente su di lui. Fu la seconda moglie di Skorzeny, che viveva in Spagna, ad organizzare una drammatica cena con gli inviati del «Mossad», al termine della quale l'ex SS decise di convocare lo scienziato tedesco che era stato un suo sottoposto. All'incontro presero parte anche due agenti israeliani, presentati da Skorzeny come «ufficiali Nato che si interessano al progetto missilistico egiziano». Secondo la rivista, fu questo il primo passo dell'«Operazione Demodé» che si concluse con la partenza dall'Egitto di tutti gli scienziati tedeschi impegnati nel progetto missilistico. Il quotidiano «Yedioth Aharonot» aggiunge di aver ottenuto conferma della veridicità di questa ricostruzione da parte di un ex dirigente del Mossad. [Ansa]

Persone citate: Adolf Eichmann, Mussolini, Skorzeny

Luoghi citati: Argentina, Egitto, Gerusalemme, Israele, Spagna