Craxi dice no al «frontismo» di Occhetto

Craxi dice no al «frontismo» di Occhetto Il segretario del psi ribadisce lealtà verso il governo «se manterrà fede agli impegni» Craxi dice no al «frontismo» di Occhetto «Nell'incontro del camper Forlani cercò di salvare De Mita» FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Bettino Craxi offre il suo braccio ad Arnaldo Forlani e Giulio Andreotti, mentreTisponde picche alle blandizie di Achille Occhetto. La trasferta fiorentina non ha fatto cambiare idea al segretario del psi («Nessuno può chiederci ad ogni pie' sospinto di cambiare la nostra politica o addirittura di rovesciarla»). Anzi, all'insegna del patto con la de di Forlani, è corso in aiuto del suo alleato in polemica con la sinistra de. A De Mita, che ha parlato di complotti ai danni del suo governo orditi nel famoso incontro del camper al congresso dell'Ansaldo, Craxi ha detto: «In quel colloquio l'on. Forlani adoperò su di me tutta la sua forza di persuasione per convincermi ad evitare una conclusione congressuale che comportasse la crisi del governo De Mita. Ma il psi alla fi- ne si orientò diversamente». Così, i discorsi di Craxi a Firenze, in occasione del quinto anniversario della morte di Riccardo Lombardi, sono diventati una doccia fredda per quel pei, che pure non aveva lesinato messaggi di pace verso il psi durante la Festa dell'Unità, e per quella sinistra socialista, che nel convegno del Terminillo aveva sollecitato un cambio della linea del partito a sinistra. Niente da fare. Craxi per ora non ha di queste suggestioni. Preferisce confermare il sostegno «serio» e «leale» al governo Andreotti («Fino a quando manterrà fede agli impegni» e «la maggioranza sarà compatta») al cambiamento della poli tica verso il pei. Lì si resta fermi alla proposta di sempre: quella dell'«unità socialista» o, in altre parole, del superamento della scissione tra i partiti della sinistra. E' il modo più semplice per confermare la sua avversione verso ogni ipotesi di alternativa. «La strategia dell'unità socialista — è tornato a spiegare Craxi — è cosa diversa dalle alternative più o meno frontiste, sommatorie confuse, malferme nei principi, nei programmi e nelle formule». E per essere più efficace, il segretario socialista ha tirato in ballo un vecchio alfiere dell'alternativa di sinistra come Riccardo Lombardi, per dire che anche lui «non avrebbe mai fatta propria un'alternativa di tipo frontista». Molto prudente il giudizio sul dibattito interno al pei. «Sono affiorate — ha detto Craxi nel comizio serale al Palazzo dei Congressi — idee ed impostazioni di grande inte-^ resse, circondate tuttavia da una vasta e pesante area di conservatorismo e di settarismo, di temi e di propositi confusi. Per altro verso — ha rincarato la dose — riformismo e massimalismo mescolati insieme producono delle miscele pa- ' ralizzanti». Tutto, quindi, è rimandato ad un futuro imprecisato, quando un pei, prima «settario» e oggi «confuso», finalmente, a giudizio di Craxi, diventerà «riformista». In attesa, meglio tenersi stretto Andreotti e chiedergli conto degli impegni presi: dalla riforma dei poteri locali al risanamento della finanza pubblica, dalla politica per il Mezzogiorno alla lotta alla criminalità organizzata». Nelle prossime settimane, però, il segretario socialista starà attento, soprattutto, ad un punto del programma di governo, la legge sulla droga. «Se la maggioranza — ha avvertito — si disunisce, non si mostra determinata come il caso richiede, tutto, purtroppo, è destinato a tornare in alto mare». Augusto Minzolinl

Luoghi citati: Firenze