«Sì a un nuovo Carmelo»

«Sì a un nuovo Carmelo» La S. Sede finanziera un Centro di preghiera fuori da Auschwitz «Sì a un nuovo Carmelo» i7Vaticano sconfessala linea Glemp CITTA' DEL VATICANO. Il Vaticano ha finalmente rotto il silenzio sul caso delle Carmelitane di Auschwitz: un comunicato della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo, firmato dal cardinale Willebrands, ma certamente in sintonia con il sentire di Giovanni Paolo II, pare sconfessare la «linea dura» del cardinale Glemp e compie un serio tentativo di sbloccare la situazione. Il documento approva gli accordi di Ginevra dell'87 e cerca di superare con un bel gesto lo stallo attuale: offre un contributo finanziario per costruire, fuori dal recinto del campo, il «Centro Interconfessionale» di preghiera in cui dovranno trovare casa le Carmelitane che attualmente occupano un edificio all'interno dell'ex Lager. Glemp, in visita a Bristol, informato dai giornalisti sugli sviluppi della vicenda, ha detto: «Mi pare che sarebbe una soluzione forzata del problema e non penso che sia il modo giusto di risolverlo». Si tratterebbe — ha aggiunto il porporato — di un provvedimento amministrativo e non l'esplicito desiderio delle religiose. Secondo il primate polacco, comunque, il trasferimento delle suore è possibile «purché lo si faccia con spirito di carità». Il caso Auschwitz ha in pratica congelato il dialogo fra ebrei e cattolici. Nel febbraio 1987, a Ginevra, quattro cardinali e alcuni esponenti dell'ebraismo europeo, dopo due anni di trattative» firmarono una dichiarazione. I due punti centrali erano: l'abbandono da parte delle suore del Carmelo costruito all'interno del campo, nell'edificio del «Vecchio Teatro», ritenuto offensivo per la sensibilità ebraica; la costruzione di un Centro Interconfessionale di preghiera, in cui trovasse posto il Carmelo. Un modo di superare «in positivo», rafforzando il dialogo, quello che poteva.essere un elemento di frizione tra le due fedi. Le suore avrebbero dovuto lasciare il «Vecchio Teatro» nel febbraio scorso, e poi a luglio: ma entrambe le scadenze sono state disattese. Da allora la situazione — con manifestazioni, prese di posizione e polemiche, anche fra cardinali cattolici — è arrivata a un punto di apparente non ritorno. Il cardinale Glemp ha chiesto la rinegoziazione del risultato di Ginevra. Il 6 settembre la Commissione episcopale polacca per i rapporti con l'ebraismo, su una linea apparentemente diversa da quella del primate, in un comunicato distensivo chiedeva «la ripresa dei colloqui nello spirito degli incontri di Ginevra senza condizioni supplementari», e riapriva il gioco. Ieri il documento vaticano prendeva atto «con soddisfazione» del comunicato polacco. «L'intenzione di procedere alla creazione di un centro di informazione, di incontro, di dialogo e di preghiera, come lo prevede la dichiarazione di Ginevra del febbraio 1987, è accolta positivamente, perché la Santa Sede è convinta che un tale centro contribuirà in maniera significativa allo sviluppo delle buone relazioni fra cristiani ed ebrei». Il testo cita poi un discorso del Papa agli ebrei viennesi (24 giugno 1988), in cui si esprime la speranza che «il Centro produca risultati fecondi e serva di modello ad altre nazioni». «La preghiera e la vita consacrata delle Carmelitane, il cui monastero sarà in qualche maniera al cuore del Centro, contribuiranno, in maniera decisiva alla sua riuscita. Al fine di sostenere la realizzazione di questo progetto importante ma costoso, la Santa Sede è disposta ad apportare la sua partecipazione finanziaria». Il centro, come ha spiegato monsignor Pier Francesco Fumagalli, segretario della Commissione per i rapporti con l'ebraismo, dovrebbe sorgere al di fuori della cinta dei campi di Auschwitz-Birkenau. Il documento «vuole mostrare sensibilità religiosa verso il popolo ebraico e quello polacco», e contiene «una sottolineatura del vincolo religioso comune». Obiettivo, per monsignor Fumagalli, è quello di «contribuire a un'atmosfera più serena e di reciproco rispetto, per accelerare la realizzazione della dichiarazione di Ginevra». Marco Tosatiti

Persone citate: Fumagalli, Giovanni Paolo Ii, Glemp, Pier Francesco Fumagalli, Willebrands

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Ginevra