Gorbaciov, Fora della verità di Enrico Singer

Gorbaciov, Fora della verità Spunta il terrorismo, la prova più dura sul problema delle nazionalità Gorbaciov, Fora della verità Drammatico comitato centrale delpcus MOSCA DAL NOSTRO INVIATO «Soltanto una scelta coraggiosa può evitare che il problema delle nazionalità diventi un cataclisma per l'Urss». Le parole sono di Andrei Sacharov, la «coscienza critica» della perestrojka, ma l'opinione dell'accademico riflette un atteggiamento generale, quasi palpabile a Mosca. Quello che si apre nel grande palazzo grigio del Comitato centrale del pcus è uno dei Plenum più attesi e più drammatici degli ultimi anni: Deve dare la risposta del partito alle tensioni che attraversano l'Unione — e che in Azerbaigian sono arrivate fino al terrorismo — e deve anche fare i conti al suo interno, tra l'ala dei conservatori e quella dei rinnovatori. Forse con qualche «sostituzione» nell'elite del Politburo. Nessuno può prevedere quanto dureranno le discussioni — a porte chiuse — tra i 251 membri permanenti e i 109 supplenti, che stamane ascolteranno la relazione-progetto di Gorbaciov. Ma una cosa è certa: la riunione del vertice co- muraste! non poteva avere una vigilia più arroventata. Tutti i centri della protesta sono in movimento: dal Baltico, dove adesso si fanno sentire i nazionalisti polacchi che vogliono creare una «regione autonoma» a Vilnius, fino alle Repubbliche transcaucasiche. E qui lo scontro è «a un passo dalla guerra civile», come ha detto il governatore inviato da Mosca nel Karabakh, e come prova l'attentato di sabato tra Baku e Tbilisi. Dopo quasi ventiquattr'ore di cautela sull'origine dell'e¬ splosione che ha squassato un autobus di linea carico di passeggeri, il viceministro dell'Interno dell'Azerbaigian, Akif Rafiev, ha detto ieri che si è trattato «dell'opera di terroristi», che la bomba era stata lasciata sotto un sedile e che nell'attentato sono morte cinque persone (compreso un bambino) e altre 27 sono rimaste ferite. Questo atto terroristico è la punta estrema della burrasca interetnica che si innesta sul problema delle nazionalità e sulle spinte d'indipendenza. Da altre Repubbliche, però, arrivano segnali più politici, ma non per questo meno allarmanti per il vertice comunista. A Leningrado, dalla prima conferenza dei «movimenti informali», è nata ieri un'associazione tra una settantina di Fronti popolari, di sindacati autonomi, di gruppi spontanei. Ha preso il nome di «Mado» (associazione dei movimenti democratici) e solo una sottile — e prudente — distinzione linguistica la separa dal definirsi «partito». E', comunque, la pri¬ ma struttura politica coordinata al livello delle 15 Repubbliche dell'Urss, oltre al oc, naturalménte, e già chiede il riconoscimento del multipartitismo. Di tutto questo deve tenere conta adesso il Comitato centrale del pcus al quale Gorbaciov! esporrà, finalménte, nei dettagli la sua «ricetta» per far uscire l'Urss dalla sua crisi più grave e per proteggere la perestrojka minacciata dal contrattacco dei conservatori. Nelle ultime ore Gorbaciov ha fatto filtrare i punti-chiave del suo progetto: massima autonomia economica e decisionale delle Repubbliche, ma all'interno dell'Unione e sotto la «spinta egemone» del partito. E' una posizione che i rinnovatori hanno già criticato còme un cedimento ai «duri». Sacharov ieri ha detto che «il maggiore pericolo ora viene dall'esitazione di Gorbaciov che deve decidere se essere il leader della nomenklatura o quello della perestrojka». Ma la battaglia nel Plenum è appena cominciata. Enrico Singer

Persone citate: Andrei Sacharov, Fora, Gorbaciov, Sacharov