Le «macchine da latte»

Le «macchine da latte» Sale la produzione per capo, il primato dell'anno va alla razza frisona Le «macchine da latte» Mostra internazionale alla Fiera di Cremona CREMONA NOSTRO SERVIZIO La Fiera di Cremona ha alzato il sipario con la nuova Mostra internazionale del bovino da latte. Alla ribalta della rassegna lattifere e tori frisoni, bovini pezzati rossi e altre razze da latte, tutti possono vantare un «pedigree» di riguardo che sanziona le migliori rese unitarie, avvicinando la nostra produzione a quella dei Paesi più avanzati. La razza «frisona» ha fatto registrare, nell'ultimo anno, un aumento pro-capite di 223 chilogrammi di latte alzando la media del bestiame in selezione a 66 quintali, la «bruna» di 149 chili passando a 49 quintali l'anno, e la pezzata rossa di 82 chili arrivando a 45 quintali l'anno. La produzione media europea va dai 52 a 58 quintali per capo. Il prestigio del nostro bestiame ha oltrepassato i confini nazionali ed europei conquistando riconoscimenti in molte parti del mondo. La Turchia ha affidato all'Italia l'organizzazione del libro genealogico della razza frisona. Gli «umori» degli allevatori e dei tecnici lasciano però trasparire interrogativi e preoccupazioni. C'è apprensione per le quote produttive. Preoccupa la prospettiva che, tra poco, ogni azienda debba fare il conto con restrizioni produttive che renderebbero difficile ammortizzare gli investimenti fatti per ottenere bestiame di elevata produttività, realizzare stalle moderne, impianti di depurazione, informatizzare l'alimentazione e robotizzare gli impianti di mungitura, ma anche per il silenzio sulle richieste di esonero dal prelievo dei produttori che operano in montagna e nelle aree a produzione tipica autogestita. La recrudescenza primaverile dei focolai di afta e il moltiplicarsi di ritorni di brucellosi, tubercolosi, senza aver debellato la leucosi, accentuano le preoccupazioni sul fattore sa¬ nitario e sulla inadeguatezza dei servizi pubblici perché la presenza di epizoozie blocca una promettente esportazione di capi da riproduzione e per l'appannamento che reca al rifornimento delle centrali di pastorizzazione, impegnate a produrre latte di alta qualità, così come oggi è consentito dalla legge 169/89, che è stata recentemente approvata dal Parlamento. L'introduzione su! mercato dell'ormone Bst o somotropina non ha solo provocato una nuova disputa tra Usa e Cee, dopo quella sugli estrogeni nella carne bovina, ma sta producendo interrogativi e disorientamento tra produttori di latte, da sempre aperti alle biotecnologie, ma altrettanto preoccupati di non ottenere serie risposte sullo stress che l'impiego dell'ormone provoca sull'animale trattato e di conseguenza sull'inevitabile accorciamento della carriera, sull'allargamento dell'interparto e quindi sulla riduzione dei vitelli nati. L'impiego delle somatotropine, che tra l'altro sembra utilizzabile solo sotto controllo veterinario, in ogni caso finisce per sconvolgere i piani di miglioramento genetico senza offrire serie alternative ad un obiettivo che resta irrinunciabile per tutti coloro che credono e lavorano per il progresso della zootecnia. La lettura del ricco calendario di incontri e convegni in programma, tra i quali vanno segnalati quelli sulle prospettive sanitarie e sulla realtà comunitaria del bovino da latte, che dovrebbe avere per protagonista lo stesso ministro dell'agricoltura Mannino, e la consegna del primo premio agli allevatori che si sono distinti per la migliore qualità del latte immesso sul mercato, fanno sperare nella possibilità che l'appuntamento di Cremona offra agli operatori zootecnici, almeno in parte, le tanto attese risposte. Fortunato Tirelli

Persone citate: Mannino, Tirelli

Luoghi citati: Cremona, Italia, Turchia, Usa