Modello Usa per Bagnoli

Modello Usa per Bagnoli Ospedali, ricerca, tecnologia: l'ex capitale delle ferriere torna a crescere senza chiedere sovvenzioni Modello Usa per Bagnoli Pittsburgh, l'acciaio non sta più qui ROMA. Negli Stati Uniti le chiamano «trust towns», le città della ruggine. Città un giorno dominate da grandi fabbriche, da grandi impianti industriali, poi chiusi perché obsoleti; abbandonati, silenziosi, arrugginiti. Tra loro la prima era, fino a poco tempo fa, Pittsburgh, capitale un giorno delle acciaierie americane, sede di aziende siderurgiche tra le più importanti al mondo. Due di queste, US Steel e John Laughlin Steel, per dimenticare là ruggine, hanno perfino cambiato nome, e sono diventate USX, LTV. Si sono diversificate, ma non hanno smesso di produrre acciaio a Pittsburgh, e vi occupano ancora 19.700 persone: l'acciaio però non è più il padrone della città; ha cancellato dieci anni fa 50.000 posti di lavoro in un'area di un milione e mezzo di abitanti. Ha chiuso impianti su impianti; ed ettari di area industriale hanno cominciato a coprirsi di ruggine. Poi si è come liberata una sorta di intelligenza collettiva e oggi Pittsburgh non è più una «rust town»: è una delle città più vive e vivibili degli Stati Uniti. Lo scorso anno in un sondaggio tra tutte le maggiori città della nazione è risultata la migliore per qualità della vita, strutture scolastiche, sanitarie, ricreative, culturali. E la sua popolazione cresce; è in pieno sviluppo la «Pittsburgh Renaissance», il rinascimento di Pitts- burgh, cui è dedicato un servizio nel prossimo numero di Technology Review. Come è successo? «Grazie alla chiusura di tanta industria pesante», ci diceva poco tempo fa il presidente della camera di commercio locale, «grazie alla disponibilità della città a cambiare, a vedere il futuro, ad andare d'accordo, e alla capacità di usare la politica per la gente e non la gente per la politica». E' chiaro, la presenza a Pittsburgh di aziende importanti, anche se spesso esse stesse in crisi, come Westinghouse, PPG, Alcoa, Rockwell, ha reso possibile un'alleanza tra amministrazione, industria, lavoratori, molto efficace. Ma ciò che più ha contato è stata la scelta per la manifattura più avanzata, quella che copre poche aree con le fabbriche e molte con i giardini, perché ogni lavoratore non ha più bisogno di centinaia di metri quadri ma di decine. Oggi le società che operano nei settori a tecnologia avanzata sono quelle che stanno creando più posti di lavoro di tutte; è stato stimato che a Pittsburgh oltre 70.000 persone trovino impiego in circa 700 nuove aziende di questo tipo; oltre 170 sono i centri di ricerca privati ed i laboratori di prova e certificazione. Significativa è la costruzione in corso nell'area un tempo occupata da una acciaieria LTV di un complesso per lo sviluppo di software, elettronica, automa¬ zione industriale che ha richiesto óltre 300 milioni di dollari di investimento. Poi è venuta la scelta per i servizi, soprattutto in campo medico, di primissimo livello mondiale, tanto da far diventare Pittsburgh la capitale dei trapianti d organo. Divenuta famosa per i lavori di Salk che sviluppò il vaccino antipolio, Pittsburgh ha oggi 50 tra ospedali e cliniche che occupano 85.000 dipendenti, la maggior parte dei quali professionisti e tecnici di livello elevato. Ciò ha significato dare coraggiosamente priorità alle attività di ricerca e sviluppo e alle strutture che ne sono l'ovvia premessa: le scuole, i centri di formazione professionale avanzata, le università; per un ambiente di lavoro e di vita gradevole e stimolante che invitasse la gente a restare e ne chiamasse di nuova. La città e il suo straordinario sindaco di origine italiana, Richard Calegiuri, hanno voluto così, e senza sussidi particolari o aiuti da fuori. A Pittsburgh ce l'hanno fatta. Potremmo farcela anche noi, perché in realtà se pensiamo alle nostre «aree arrugginite», quali ad esempio Campi o Bagnoli, non sono certo le idee o le risorse che mancano, ma solo la disponibilità al cambiamento. Chissà se sapremo cambiare. Alessandro Ovi Direttore centrale Iri I SACRIFICI DELL' ACCIAIO EUROPEO [VARIAZIONI IN PERCENTUALE] -40,2 53,7 -64,5 I TAGLI NEI LAMINATI A CALDO

Persone citate: Alessandro Ovi, Bagnoli Pittsburgh, John Laughlin Steel, Pitts, Richard Calegiuri, Salk