Commerci, gli Usa offrono la pace di Fabio Galvano
Commerci, gli Usa offrono la pace Cadono le accuse di protezionismo verso l'Europa in vista del mercato unico del '93 Commerci, gli Usa offrono la pace Oggi a Roma la Hills incontra il ministro Ruggiero BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alla penultima tappa del suo giro europeo — oggi sarà a Roma, dove incontrerà il ministro per il Commercjo estero Ruggiero e il vicepresidente del Consiglio Martelli — Carla Hills ha sostenuto ieri a Bruxelles incontri a raffica con cinque commissari europei. Il rappresentante speciale della Casa Bianca per il Commercio estero, che nei giorni scorsi aveva rilanciato le polemiche Usa su quella «fortezza Europa» che la Cee potrebbe diventare dopo il '92, non ha abbassato la guardia ed è stata — secondo fonti comunitarie — un interlocutore graffiarne; ma ha fatto ogni sforzo, anche nella conferenza stampa conclusiva, per fare sfoggio di ottimismo e per ridimensionare allarmi e polemiche. Anche il vicepresidente della Commissione Cee Frans An- driessen, che l'ha incontrata dopo i colleghi Scrivener, Pandolfi, Brittan e Bangemann, pur parlando di «una giornata intensa» ha fatto esplicito riferimento a «un'atmosfera favorevole, nel clima creato in questi ultimi mesi». Sebbene la manciata di conflitti commerciali presenti e potenziali fra Cee e Usa non sia infatti risolta, entrambe le parti cercano di evitare confronti aspri come quelli del passato. Ed è forse per questo che sui contrasti di stretta natura bilaterale — la «guerra degli ormoni», per esempio, o la questione dell'acciaio — non si è insistito ieri più di tanto, è sono state invece affrontate le questioni di fondo legate all'Uruguay Round nell'ambito del negoziato Gatt (l'accordo che regola tariffe e scambi internazionali). Quella, ha dichiarato Carla Hills, «resta la priorità essenziale»: «Le nostre divergenze — ha aggiunto — toccano proprio i settori nei quali l'Uruguay Round è incompleto, e per questo occorre trovare un terreno d'intesa». Chiarite ieri le rispettive posizioni, soprattutto per ciò che riguarda il nodo agricolo e lo scoglio delle sovvenzioni, è stata fissata una tabella di marcia per i futuri contatti. «Sono ottimista», ha detto la Hills accomiatandosi da Andriessen: anche per ciò che riguarda i timori di un'Europa senza frontiere interne ma impervia, dopo il 1992, al commercio dei Paesi terzi. E' il tema che la Hills aveva toccato, oltre che con Andriessen (relazioni esterne), anche con la Scrivener (fiscalità, quindi tutto ciò che riguarda le future regole sul contenuto locale) e con Pandolfi (tecnologie avanzate). E se nelle discussioni con Andriessen l'accento della Hills è ricaduto sull'importanza che il governo di Washington attri¬ buisce al raggiungimento di un accordo sulle misure commerciali relative agli investimenti (i cosiddetti trim), l'ambasciatore di Bush ha cercato di sminuire il peso che sulla discussione possono avere avuto specifici argomenti quali il contenzioso sull'Airbus o la polemica televisiva (la pretesa Cee di garantire ai programmi europei almeno il 50 per cento delle trasmissioni). «Sono contro un concetto di contenuto locale in ogni forma, compreso il pensiero», ha detto Carla Hills. Ma quella frase non è bastata a raggelare i sorrisi di Bruxelles. A Roma oggi il ministro Ruggiero ribadirà la posizione italiana. Ruggiero ha già chiesto agli Usa di assumere impegni precisi perché dal «tiade bil» vengano abolite le clausole restrittive che sono in contrasto con le regole del Gatt. Fabio Galvano
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