Droga dissensi anche nella maggioranza

Droga, dissensi anche nella maggioranza Il patto Craxi-Forlani non basta a garantire il via libera a una rapida approvazione del provvedimento Droga, dissensi anche nella maggioranza L'ipotesi del decreto-legge scatena l'opposizione della sinistra de sSrasaoNf- ROMA. La nuova legge sulla droga non è così a portata di mano come lasciavano intendere l'altro giorno ad Air ilia Craxi e Forlani. A parte l'opposizione dei comunisti e l'annunciato ostruzionismo dei radicali, anche nella maggioranza ieri è apparsa qualche crepa, neppure troppo dissimulata. La droga, anzi, sta per diventare un terreno di lotta tra le diverse anime della de e tra socialisti, comunisti e laici. Già si parla di un decreto o di un voto sulla fiducia per troncare lo scontro parlamentare. Il segretario del pri, La Malfa, parla chiaro: «Si può ricorrere allo strumento della fiducia perché è giusto porre l'accento sulla lotta alla droga». Il sottosegretario alla Sanità, la de Maria Pia Garavaglia, ritiene più praticabile invece un decreto limitato alle questioni urgenti: «Sull'albo nazionale delle comunità, sui servizi locali e sugli aiuti al reinserimento dei tossicodipendenti c'è ampio consenso. Altri problemi, come il trattamento del tossicodipendente e la valorizzazione dell'intervento privato, possono invece essere oggetto di contrapposizione». E' ottimista, invece, la Garavaglia su convergenze di fondo tra maggioranza e opposizione: «Nessuno, nemmeno può ormai essere contrario che la illeicità sia prevista dalla leg- ge». Ma al di là dell'unanimismo ufficiale, la de non è compatta. La sinistra democristiana, infatti, sembra nutrire delle perplessità e insiste per un emendamento alla legge. Chiede, in sostanza, di tentare il recupero del tossicodipendente prima di avviare un procedimento penale. E' comprensibile quindi l'inquietudine mostrata dal deputato de Pierferdinando Casini, di stretta osservanza forlaniana: «E' bene che Forlani e Craxi abbiano confermato la volontà della maggioranza di condurre rapidamente in porto la legge sulla droga che è attesa da milioni di famiglie italiane». Il voto sulla fiducia, però, troncherebbe ogni dibattito in Aula. Dice quindi il senatore Paolo Cabras, della sinistra de: «Non è pensabile che una legge di grande rilevanza sociale come quella sulla droga venga approvata senza un confronto serio e senza i miglioramenti indispensabili del testo governativo. Votare a scatola chiusa è uno strappo alla democrazia parlamentare e anticiperebbe soluzioni istituzionali che tutta la democrazia cristiana avversa». Il senatore de Domenico Rosati è ancora più esplicito: «Nel 1987 furono le navi nel Golfo, l'anno scorso il voto segreto, quest'anno la droga: o passa quello che vuole Craxi o succede il finimondo. Ma quando si minacciano i decreti legge sostitutivi si mortifica il Parla¬ mento. Sarà bene disporsi a un esame sereno e approfondito della questione». Chiudendo la festa nazionale dell'Unità, a Genova, anche Achille Occhetto ha preso posizione: «Non ci deve essere nessuna tolleranza nei confronti della droga e i giovani devono essere liberati da questo flagello. Ma questo significa concentrare e unire tutte le energie politiche, sociali e istituzionali nella guerra ai grandi trafficanti e non combattendo le vittime». A favore di una rapida approvazione della legge si schiera invece il presidente del Psdi, Preti: «Se i partiti di governo facessero proposte non coincidenti, favorirebbero solo il pei».

Luoghi citati: Air, Genova, Roma