In 60 mila agli ordini del cardinale

In 60 mila agli ordini del cardinale Trecento parrocchie, decine di istituti religiosi, un centinaio di «gruppi sciolti», la Caritas In 60 mila agli ordini del cardinale L'esercito su cui può contare Potetti per le elezioni a Roma CITTA' DEL VATICANO. A chi parla il cardinal Ugo Poletti, vicario del Papa per la città di Roma? Ai cattolici in generale, di sicuro; ma c'è un uditorio più ristretto, sul quale le parole, gli ammonimenti, i richiami e le indicazioni, anche «politiche» del cardinale dovrebbero avere un impatto più forte e immediato. Oitre diecimila religiosi e religiose costituiscono il nucleo più compatto delle «divisioni» del vicario del Papa a Roma. Trecento parrocchie, e decine di istituti religiosi sono punti sicuri di ricezione e di ritrasmissione del messaggio che proviene da San Giovanni in Laterano. E pòi ci sono i laici: un universo composito, frastagliato dagli orientamenti politici difficilmente identificabili a priori: ma certo non insensibile ai messaggi della gerarchia. Sessanta associazioni appartengono alla «Consulta diocesana dell'apostolato dei laici», un organismo di coordinamento del vicariato; ma a queste bisogna aggiungere un centinaio di gruppi sciolti. In tutto dalle trenta alle cinquantamila persone impegnate in una grande gamma di attività: dalla preghiera, dalla lettura dei testi sacri all'assistenza ai barboni e a numerose altre forme di volontariato. In stretto collegamento con la diocesi c'è, ovviamente l'Azione Cattolica: circa settemila iscriti a cui bisogna aggiungere gli aderenti alla Fuci (universitari) e al Meic (laureati cattolici). Le Acli portano altre migliaia di aderenti al conto totale, ma il gruppo forse più numeroso anche se non organizzato come associazione (dipende direttamente dalla diocesi, ne è presidente il card. Poletti) è quello della Caritas, nelle cui attività si ritrovano oltre diecimila volontari (c'è chi parla anche di quindicimila). Dalla Caritas so¬ no partiti, nel recente passato, gli attacchi più severi verso la gestione della capitale; e si dice che le accuse del Papa a Roma («angoli da terzo Mondo») abbiano radice nel quadro presentato al Pontefice dai responsabili della Caritas. Centinaia di discreti volontari spesso professionisti o «quadri medi» fanno parte del «Circolo di S. Pietro» impegnato in attività assistenziali ai poverissimi, mentre alcune migliaia di fedeli fanno parte della S. Vincenzo. L'Agesci (Scout cattolici) costituisce un aitro importante gruppo di aggregazione, mentre è un fatto totalmente romano la «Comunità di S. Egidio» fortemente radicata nella capitale, e accusata — nonostante le ripetute smentite — di avere fra i suoi membri chi sogna di dar vita a una seconda lista cattolica, in alternativa alla de. Numerosi sono i «focolarini» e gli appartenenti ai gruppi neocate- cumenali; ma le loro caratteristiche di organizzazione non strutturata rigidamente rende difficile contarli. Lega Missionaria Studenti, Ucsi, Mei, «Notre Dame», (un gruppo di spiritualità coniugale), Volontari della Sofferenza: l'elenco è ancora lungo. Anche se bisogna tenere presente che in questo campo il fenomeno della doppia o tripla appartenenza è molto diffuso. Ogni ordine religioso inoltre ha a fianco un'organizzazione di laici che si ispira alla sua spiritualità: basta citare i «Cooperatori salesiani», numerosi ed attivi, e le Comunità di Vita Cristiana, vicine ai gesuiti, con centinaia di aderenti. E poi c'è CI: anche se, visti gli stretti legami del movimento con Sbardella e Giubilo, il richiamo del cardinale può trovare in quell'area orecchie riottose. Marco Tosarti

Persone citate: Giubilo, Mei, Poletti, Sbardella, Ugo Poletti

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Roma, Roma Citta' Del