«Ridurremo In leva a 9 mesi» di Francesco Santini

«Ridurremo In leva a 9 mesi» Lo afferma il de Giacometti, presidente della commissione Difesa del Senato «Ridurremo In leva a 9 mesi» Ma il pei propone: basta un semestre ROMA. E' quasi sicura la riduzione del servizio di leva, anche se probabilmente non si arriverà ai sei mesi proposti dai comunisti. Lo «sconto» sarà limitato a un paio di mesi. Secondo il democristiano Delio Giacometti, presidente della commissione Difesa del Senato, la nuova leva durerà nove-dieci mesi. Sulla «leva dimezzata» proposta dal partito comunista è già esplosa la polemica. Si oppongono soprattutto gli Stati maggiori. Chiedono che la riforma del servizio militare sia affrontata assieme alla riorganizzazione della difesa nazionale nel quadro dei programmi Nato e comunitari. Il testo della proposta del pei («Riduzione a sei mesi della durata della leva obbligatoria ed istituzione del servizio civile») è da giovedì all'esame della Commissione di palazzo Madama, in sede referente. I partiti della maggioranza si affrettano però a mettere a punto nuove iniziative. Conferma Delio Giacometti: «Stiamo esaminando il testo dei comunisti, ma si annunciano anche altri disegni di legge. Non appena anche questi arriveranno alla commissione, costituiremo un comitato ristretto per concordare un testo unitario, che riesca a mediare le varie esigenze». Il presidente della commissione Difesa ritiene che sei mesi di servizio militare siano troppo pochi per «imparare a difendere la pace». Tuttavia ha avuto contatti informali con gli alti gradi della Difesa e si è convinte che uno sconto di un paio di mesi rispetto ai dodici attuali sia possibile. Il problema, a suo giudizio, non sta soltanto nella durata del servizio. Fermi restando gli impegni internazionali del nostro Paese — ha detto — l'obiettivo rimane quello di far compiere al nostro addestramento militare un vero e proprio salto di qualità. «Abbiamo sostituito la gavetta con i piatti — commenta —, ma non è sufficiente. Sono indispensabili miglioramenti qualitativi reali: non si può conti¬ nuare con i casermaggi fatiscenti, ci sono strutture portanti che vanno adeguate. E si deve fare in fretta. Esiste un malessere diffuso, che va eliminato con scelte reali di civiltà. Senza trascurare, comunque, gli aspetti economici che vanno posti in rapporto con quelli vigenti per le forze di polizia». Tra i giovani, c'è molta attesa. Sono 220 mila, infatti, i ragazzi che ogni anno si preparano alla chiamata alle armi. Dopo la selezione operata dai distretti militari, la forza operativa si abbassa a 148 mila unità. Tutti sperano in un impegno minore. Tuttavia è assai improbabile che si possa arrivare alla leva ridotta prima della fine del 1990. Il problema, quindi, riguarda i ragazzi che oggi hanno 16 anni. Per loro il servizio sarà più breve. Dice il repubblicano Stelio De Carolis, sottosegretario alla Difesa: «Capisco che la proposta comunista possa essere suggestiva e raccolga vasti consensi nell'opinione pubblica. Ma stiamo attenti a non stravolge¬ re il concetto di difesa. Se si dovesse ridurre il servizio a sei mesi, considerando che i giovani diventano "operativi" dopo un periodo di addestramento di quattro mesi, ridurremmo di fatto la forza operativa a 37 mila unità. Per colmare le esigenze si dovrebbe creare un esercito di volontari di almeno 14 mila unità. I costi sarebbero enormi: almeno 1700 miliardi all'anno». Il sottosegretario De Carolis prevede una riduzione a dieci mesi. «In Francia, in Belgio, in Norvegia — afferma — la leva è di un anno. Il nostro "sconto" andrà comunque concordato in sede internazionale: quanto all'Italia, più che agli sconti dobbiamo pensare ad umanizzare la vita nelle caserme. Certe strutture non possono più essere tollerate. I giovani devono essere preparati all'ingresso nel mondo del lavoro, non possono continuare a vedere nel servizio militare una perdita di tempo». Francesco Santini

Persone citate: De Carolis, Delio Giacometti, Giacometti, Stelio De Carolis

Luoghi citati: Belgio, Francia, Italia, Norvegia, Roma