Gli industriali la lira è troppo forte di Franco Giliberto
De Lorenzo: «Corrotti i controllori della sanità» Il ministro: ho le prove, i Comitati regionali decidono in base alle clientele politiche De Lorenzo: «Corrotti i controllori della sanità» «Scoperte dai Nas nuove truffe sui farmaci, per centinaia di milioni» FIUGGI DAL NOSTRO INVIATO Signor ministro, come ha detto? Francesco De Lorenzo, nuovo reggitore della Sanità italiana dopo Donat-Cattin, scandisce le parole: «Ho detto che i Coreco, Comitati regionali di controllo, non soltanto non danno più nessuna garanzia di buon funzionamento, ma spesso approvano o bocciano le delibere soltanto per clientelismo partitico. E alcuni di questi Coreco, proprio nel settore della Sanità, sono diventati addirittura centri di corruzione». Ospite del convegno dei Medici del territorio (Simet, il sindacato che raggruppa tutti gli ex medici condotti, gli ufficiali sanitari e i professionisti degli Uffici d'igiene, retto dal dott. Pasquale Trecca), De Lorenzo ha pronunciato questa grave denuncia durante un suo intervento dal podio degli oratori e l'ha ribadita poco dopo in una rapidissima conferenza stampa. «Signor ministro, nei Coreco ci sono anche dei magistrati. Vuole sostenere che si tratta di organismi lottizzati, come la Rai e le Usi?», chiedevano i cronisti. «Non intendo scendere nei dettagli, ma ho le prove di quello che dico — rispondeva De Lorenzo —. Posso aggiungere che c'è un nuovo disegno di legge sulle autonomie locali: cercherà di modificare sostan¬ zialmente proprio il meccanismo di funzionamento dei Coreco». Che, in certi casi non baderebbero strettamente alla liceità e alla correttezza dei provvedimenti di spesa decisi dagli enti pubblici, ma avallerebbero o contrasterebbero quelle decisioni in ossequio alla convenienza «degli amici degli amici di partito». Il sospetto (o la prova?) aleggia su tutto: dalla forniture ospedaliere di generi alimentari, alle tonnellate di medicinali, garze, apparecchiature diagnostiche. Non è difficile prevedere che De Lorenzo debba presto essere più esplicito con un giudice incaricato di un'assai probabile istruttoria, dopo questo autorevole j'accuse. Il ministro, a Fiuggi, ha sparato altre bordate. Ha fornito la notizia inedita che i carabinieri del Nas, con una indagine campione in vari depositi di medicinali, hanno trovato confezioni — di farmaci, prodotti dietetici e per l'infanzia — prive di fustelle «per un valore di centinaia di milioni». Fustelle che verosimilmente erano state invece incollate a false ricette e presentate alle Usi per un rimborso truffaldino. Ha ricordato che sarà necessario obbligare gli ospedali a spendere i quattrini loro assegnati dal Fondo sanitario nazionale per l'acquisto di nuove attrezzature di diagnosi e cura, e non più anarchicamente, «come spesso avviene ora», per le più svariate voci di spesa. Si è detto sconsolato per i primi risultati dei controlli-blitz nelle stutture sanitarie, avendo rilevato le situazioni più degradate nell'assistenza fornita dai privati. «Nel Sud — ha specificato — l'80 per cento dell'assistenza specialistica e diagnostica non è erogata da ospedali. E succede che, dopo i primi tempi, le prestazioni garantite dai privati diventano simili alle peggiori delle stutture pubbliche». Bisogna obbligare il settore sanitario pubblico ad attivare gli ospedali, a rovesciare la tendenza della delega ai privati, «quando costoro si rivelino ambigui speculatori, incapaci o corrotti». Le convenzioni delle Regioni (autorizzazioni rilasciate a fior di quattrini) firmate con laboratori e centri privati dovranno essere uniformi, sottostare una tariffario che abbia un «tetto massimo e uno minimo». Figlio di una città difficile come Napoli — dove allo sfacelo assistenziale corrispondono le pressioni camorristiche perché sia mantenuto un lucroso caos — Francesco De Lorenzo aggiunge, un po' sibillino, ma non troppo: «Già molti si preoccupano che qualcuno mi possa fermare...». Franco Giliberto
Persone citate: De Lorenzo, Donat-cattin, Francesco De Lorenzo, Pasquale Trecca
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