Caniggia grazia lo Spartak

Caniggia grazia lo Spartak I bergamaschi «traditi» dall'argentino, che fallisce tre occasioni Caniggia grazia lo Spartak Per VAtalanta un debutto senza gol BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO L'orgoglio e l'aria di Coppa rifanno bella l'Atalanta che però trova sul suo cammino una squadra di grossa caratura come lo Spartak Mosca, solido e pericoloso, non a caso prossimo a vincere lo scudetto sovietico avendo 5 punti di vantaggio con sei giornate ancora da giocare. Per Mondonico è tuttavia importante ritrovare la sua squadra a un certo livello e se il risultato senza reti non autorizza speranze eccessive, neppure deve indurre a fasciarsi la testa anche se, fra 15 giorni a Mosca, sarà battaglia dura. Non possedendo particolari stoccatori, l'Atalanta si è affidata al collettivo. E tutti hanno interpretato con massimo impegno e produttività il loro ruolo: con un pizzico di fortuna i nerazzurri avrebbero anche vinto perché all'89' solo la buona sorte ha permesso a Cherchesov di respingere la botta di Caniggia, smarcato da Bordin. Né questa è stata l'unica emozione, anche se fatalmente è quella che riassume maggiormente i rimpianti per la mancata vittoria dei bergamaschi. Mondonico aveva annunciato, senza pretattiche, la formazione nerazzurra, con le forzate assenze di Barcella (squalificato) ed Evair (infortunato), a differenza dal suo collega dello Spartak, Romancev, che ha cercato di mischiare le carte fino all'ultimo, lasciando poi fuori il temibile Chmarov (seconda punta) non ancora pienamente rimessosi da un infortunio (frattura al piede destro) di cui è rimasto vittima a Varsavia il 23 agosto, nel giorno del suo esordio in nazionale. Dunque Atalanta con la coppia difensiva centrale PrognaVertova, Contratto e Pasciullo sulle fasce, e Prandelli a dar man forte, e sicurezza, agendo come centromediano metodista. Mancando di una punta vera, Mondonico propone ancora Caniggia come attaccante centrale (sul quale agisce Morozov), anche se l'argentino non ha caratteristiche da sfondatore, ma rimedia con molto movimento, utile a creare spazi per gli inserimenti dei compagni, in particolare Bonacina, per almeno un'ora inesauribile anche nei rientri, e Nicolini. Madonna, invece, agisce sulla sinistra, arretrato. Preoccupata di non farsi trafiggere beceramente com'è accaduto in occasione di almeno due dei quattro gol subiti a Roma, l'Atalanta parte guardinga: discreto pressing quando la palla è degli avversari, passaggi fitti a centrocampo, per poi cercare l'affondo a sorpresa. Al 4' Nicolini prova a tirare dalla distanza, ma la sua botta è deviata. E' il prologo della palla-gol che Madonna confeziona due minuti più tardi per Caniggia sul limite dell'area piccola. Ma l'argentino si muove in ritardo e Bonacina, alle sue spalle, non riesce a deviare. Lo Spartak tiene Rodionov di punta (su di lui va Vertova), alternandogli a fianco Pasulko e Shalimov, mentre Cherenkov funge da regista: in pratica ogni azione passa da lui. I sovietici sembrano però sorpresi dal buon ritmo che i bergamaschi impongono alla gara. Tuttavia al 22' hanno anche loro l'occasione per passare: la spreca Pasulko che, a quattro metri dalla linea di porta, devia alto un pallone filtrante di Kuznetsov. L'Atalanta reagisce con tiri dalla distanza di Caniggia (pa¬ rato) e Prandelli (fuori). Il match continua ad essere piacevole e corretto. Poi, nel giro di due minuti, altrettante pallegol, una per parte, infiammano i tifosi. Prima è Cherenkov che, dopo un angolo, cerca l'angolino lontano trovando Madonna che respinge. La palla però finisce sui piedi di Pasulko che batte nuovamente a rete e, ancora Madonna, salva sulla linea. Quindi sono i bergamaschi a sciupare (39') con Stromberg un magnifico pallone scodellatogli da Contratto davanti al portiere, che lo svedese riesce a mandare addosso a Cherchesov. Nella ripresa i sovietici mostrano pregevoli geometrie che però si spengono contro l'attenta difesa bergamasca, che evita di scoprirsi troppo, preferisce insistere con i veloci affondo, anziché cercare un'azione offensiva più continua priva com'è del peso necessario in attacco. E al 53' su contropiede di Caniggia, Stromberg trova un bel corridoio per servire Madonna, che però è spalle alla porta. Il giocatore cerca allora Nicolini, che Morozov aiuta a cadere. Per l'arbitro tutto regolare. L'Atalanta vive in questa fa¬ se il momento migliore per continuità, che però si concretizza solo in una serie di corner. La palla che potrebbe decidere la partita viene servita (72') da Nicolini, con una bella verticalizzazione per Caniggia, ma il tiro dell'argentino viene deviato da Cherchesov. Alla prodezza del sovietico risponde (81') Ferron, uscendo bene su Shalimov. Un paio di tentativi dalla distanza (di Prandelli e Rodionov) poi l'occasione per Caniggia che alimenta gli ultimi rimpianti. Giorgio Barberis AT ALAN TA A SPARTAKM. FERRON 7 CHERCHESOV 7 CONTRATTO 6,5 BAZULEV 6 PASCIULLO 6 KULKOV 6,5 BONACINA 7 MOROZOV 5,5 VERTOVA 6 POZNJAKOV 6 PROGNA 6,5 BOKIJ 6 STROMBERG 6 KUZNETSOV 6,5 PRANDELLI 7 PASULKO 6 CANIGGIA 6,5 SMALIMOV 6,5 NICOLINI 6 CHERENKOV 7 MADONNA 6 RODIONOV 6,5 (BORDIN 76') sv All.: MONDONICO 7 All: ROMANCEV 6,5 0 Arbitro: VAN LANGENHOVE (Bel) 6,5 Ammoniti: nessuno. Spettatori: paganti 20.063, incasso 451.139.000 lire. Fallito. Morozov contrasta Caniggia che sciupa una favolosa occasione

Luoghi citati: Bergamo, Mosca, Roma, Varsavia