I magistrati di Claudio Giacchino
I magistrati I magistrati «L'adozione delle piccole è regolare ma il giudice brasiliano può riaprire il caso» TORINO. «E' possibile che la madre brasiliana possa tornare a Bahia con le due bambine Deborah e Dilma che sostiene essere sue figlie?». L'abbiamo chiesto ai giudici del tribunale dei minorenni di Torino che nel gennaio 1988 ratificarono l'adozione di Dilma da parte dei coniugi Alfredo e Iris Aigotti di Pinerolo. La risposta dei magistrati: «Allo stato delle cose quella signora non ha alcuna speranza di tornare a casa con le bimbe. Deborah e Dilma sono, a tutti gli effetti, figlie delle coppie che le hanno adottate. Solo un evento eccezionale, potrebbe, forse, rimettere in discussione le adozioni. «Occorrerebbe, cioè, che la giustizia brasiliana riconoscesse, contraddicendo una sua precedente sentenza, che in Brasile è stata violata la legge, che le piccole sono state strappate con l'inganno ai loro genitori o che sono state vendute». Cosa succederebbe in tal caso? «Impossibile prevederlo perché ci troveremmo dinanzi ad una vicenda inedita». Per comprendere le parole del dottor Camillo Losana, presidente del tribunale minorile torinese, e del dottor Pier Carlo Pazé, sostituto procuratore dello stesso tribunale, è necessario rifare il cammino percorso, nella piena legalità, dai coniugi Aigotti per compiere un'adozione internazionale. Nel 1985 la coppia decise di adottare un bimbo, fece domanda al tribunale, ottenne la dichiarazione «d'idoneità». Con questo documento, gli aspiranti genitori vanno in Brasile, ottengono di diventare papà e mamma di Dilma. Nella primavera '86 tornano in Italia con la bambina che ha 8 anni e che ora si chiama Giulia. Alfredo e Iris Aigotti si rivolgono, come vuole la legge, di nuovo al tribunale dei minori, esibiscono le carte della giustizia brasiliana attestanti: «L'adozione è regolare». Alla documentazione è allegata l'indispensabile dichiarazione del consolato italiano di Bahia che conferma: «Tutti gli atti sono stati compiuti nel rispetto della legislazione sull'adozione». Il dottor Pazé ricorda: «Dato che la giustizia del Brasile garantiva che non era stato commesso alcun illecito, Giulia rimase con la famiglia di Pinerolo in affidamento preadottivo per un anno. Scaduto questo termine, imposto dalla legge, e poiché era stato accertato che la bambina si trovava benissimo nella nuova famiglia diedi parere favorevole per l'adozione definitiva». La quale, nel gennaio dell'anno scorso, fu decretata dal tribunale. «Il decreto — spiega il dottor Losana — rompe qualsiasi legame con i genitori naturali ed è irrevocabile. Noi abbiamo agito basandoci su quanto garantitoci dalla giustizia brasiliana. Sino a quando non si arriverà a trattati internazionali che unifichino le legislazioni sull'adozione, dovremo sempre fidarci di quanto dicono le carte inviateci dall'estero». Claudio Giacchino
Persone citate: Aigotti, Camillo Losana, Iris Aigotti, Losana, Pier Carlo Pazé
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