«Drogo legge urgente» di Maria Grazia Bruzzone

«Drogo, legge urgente» Il leader psi: non è vero che vogliamo in carcere i tossicomani «Drogo, legge urgente» Craxi: banco di prova per il governo ROMA. «Un banco di prova di prima classe per il nuovo governo e per la maggioranza che in vari momenti è apparsa tutt'altro che compatta e determinata». Alla vigilia del dibattito parlamentare sulla nuova legge per la lotta alla droga, il segretario del psi Bettino Craxi ha voluto chiarire ancora una volta l'importanza che i socialisti attribuiscono alla discussione che comincia oggi al Senato. Era un Craxi disteso che si è presentato ai giornalisti a via del Corso, alla sua prima uscita dopo la pausa estiva. «Non possiamo che augurarci — ha aggiunto conciliante — che il clima politico si sia fatto ora più propizio e consenta un esame spassionato, specifico, della materia senza nuovi pretesti di rinvi». Ma poco più tardi, dichiarandosi fiducioso che non sarà necessario arrivare a un decreto legge, il leader socialista ha ammonito: «Se per avventura gli ostacoli derivassero dalla incapacità della maggioranza di prendere le decisioni necessarie, si aprirebbe un problema non da poco». Craxi ha per prima cosa denunciato gli attacchi lanciati nei mesi scorsi contro i socialisti. «Mi suonano ancora nelle orecchie le molte ironie che accolsero, un anno fa, il grido di allarme che lanciavo alle forze politiche e all'opinione pubblica; ironie che si sono presto trasformate in vere e proprie campagne di aggressione, via via che prendeva corpo un'inziativa legislativa». Poi ha detto che quella del psi «non è affatto una posizione liberticida, come molti hanno tentato di far credere per nascondere ben altro». E ha difeso la nuova legge «una legge importante, che stringe le maghe della difesa e fornisce nuovi strumenti di lotta. Una legge necessaria, anche se non è la soluzione del problema». Ha respinto sdegnosamente le critiche al provvedimento: «Sono del tutto pretestuose le polemiche di coloro che si ostinano a vedere nella nuova legge il carcere per i tossicodipendenti, che invece non c'è come ben tutti sanno. Molte di quelle posizioni sono false, sono sempre state false». Quindi, come è nel suo stile, ha rilanciato. Ha accusato «la potente associazione degli amici della modica quantità, che può contare su un buon numero di aderenti, di simpatizzanti, di praticanti», di aver ritardato per un intero anno la revisione della legge». Ha criticato le posizioni degli antiproibizionisti che vogliono legalizzare gli stupefacenti. Ha affermato che, se il carcere per i drogati non è contemplato dalla nuova legge, «le sanzioni amministrative previste, che molti definiscono senza senso nella logica del tossicodipendente, andranno riviste, nel senso che si dovrà valutare se mantenerle così modeste e irrisorie». Anche i finan¬ ziamenti della nuova legge andranno rivisti, perché attualmente sono «troppo modesti». «Ormai l'opinione pubblica prevalente è cambiata» ha concluso il" segretario del psi, dando atto al presidente americano Bush di aver riportato l'attenzione modiale su quella che oggi è diventata una delle più concrete minacce alla nostra civiltà. E ricordando le dimensioni del fenomeno droga in Italia: «Un fenomeno sempre più in espansione: i decessi, passati dai 542 dell'87 agli 804 dell'88, sono già più di 600 al 31 agosto '89. Aumentano i quantitativi sequestrati e il numero degli arresti e delle denunce. E' raddoppiato l'inserimento degli stranieri nel traffico italiano». Infine un nuovo, preoccupato, grido d'allarme: «Non siamo ai tassi di inquinamento denunciati per gli Stati Uniti dal presidente Bush, ma la nostra legislazione carente, le insufficienze dei nostri apparati, il perdurante permissivismo, la mancanza di compattezza delle forze politiche che rendono tuttora l'Italia il ventre molle d'Europa, ci espongono a rischi difficilmente calcolabili». Ma una nuova legge non basta. «Dobbiamo costruire una grande barriera di socialità e moralità» ha esortato con enfasi Craxi, aggiungendo che «in questa battaglia il ruolo dell'Europa sarà essenziale». Maria Grazia Bruzzone

Persone citate: Bettino Craxi, Bush, Craxi

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Stati Uniti