«La frontiera resta aperta»

«La frontiera resta aperta» Budapest sfida i Paesi dell'Est: La nostra politica estera è cambiata «La frontiera resta aperta» Anche in futuro libertà a tutti i prof Ughi BUDAPEST. L'Ungheria ha annunciato di avere imboccato una nuova strada in politica estera, che esige il rispetto dei profughi: anche se provengono da altri Paesi dell'Est, Budapest permetterà loro di andarsene qualora una nazione si faccia avanti per accoglierli. «La politica del governo ungherese di aprire le frontiere continuerà», ha detto in un'intervista alla Associated Press il sottosegretario agli Esteri Gerenc Somogyi. «Esistono accordi con altri Paesi del Patto di Varsavia analoghi a quello che l'Ungheria ha sospeso domenica con là Germania dell'Est: non sono più conformi alle nuove responsabilità intemazionali assunte da Budapest. Attualmente ci stiamo adoperando per adeguare queste intese alla nostra nuova politica estera». L'Ungheria è l'unica nazione dell'Est europeo che ha apposto la sua firma alla Convenzione Onu sui profughi, e Somogyi dichiara che quanto le autorità di Budapest sono andate facendo quest'anno — dall'abbattimento della Cortina di Ferro, alla liberalizzazione dell'espatrio e, infine, alla sospensione dell'accordo con la Ddr che impegnavano reciprocamente i due governi a sbarrare la via della fuga ai rispettivi cittadini — si spiega proprio con questa mutata sensibilità. D'altra parte, il Tramerò due del ministero degli Esteri magiaro ha tenuto a fare un distinguo: i tedeschi orientali che hanno scelto l'Occidente in questi giorni non rientrano a rigore nella categoria dei profughi, perché erano venuti come turisti in Ungheria e non avevano fatto nessun passo per ottenere un riconoscimento speciale da parte delle autorità magiare. Ha parlato di una situazione «sui generis» che Budapest si è vista costretta a risolvere con un provvedimento unico nel suo genere, limitato nell'applicazione ai tedeschi orientali, ma comunque in armonia con la nuova linea politica. Alla volta di Mosca e Berlino Est, comunque, ieri sono partiti due alti funzionari del pc: cercheranno di giustificare — e non sarà facile — i motivi del cambiamento. Nelle ultime 24 ore, la situazione alla frontiera con l'Austria è andata normalizzandosi. Sino alle 6,30 di ieri mattina, erano passati 12.158 cittadini tedesco-orientali. Ora l'esodo volge al termine: soltanto un centinaio di cittadini della Ddr ha attraversato, dalle sei alle undici di ieri, il confine ungaroaustriaco. Da notare che alcuni profughi nelle ultime ore sono giunti in Austria attraverso la Cecoslovacchia senza apparenti difficoltà. Quattro dei cinque «campi» montati in Ungheria sono già stati smantellati. Rimane ancora in piedi quello di Csilleberg, sulla «collina della libertà» di Budapest, dove si trovano attualmente appena una ventina di cittadini tedesco-orientali. ALTRI SERVIZI A PAGINA 3

Persone citate: Gerenc Somogyi, Somogyi, Ughi