Inter sotto l'occhio di Berlusconi

Inter sotto l'occhio di Berlusconi I nerazzurri debuttano in Coppa Campioni davanti alle telecamere di Canale 5 Inter sotto l'occhio di Berlusconi A Malmoe dimenticando il ko di campionato MALMOE DAL NOSTRO INVIATO «Non ditelo troppo in giro, ma io tengo di più alla Coppa dei Campioni che al campionato. Non l'ho mai vinta, vorrei conquistarla con l'Inter. Ho provato più volte l'emozione dello scudetto, prima in Germania e poi, subito, in Italia. Questa, invece, mi manca. Ma non dobbiamo più sbagliare, cominciando qui da Malmoe. L'anno scorso ci esprimevamo al centoventi per cento delle nostre possibilità, ora siamo al cinquanta-sessanta. Un po' di precampionato da smaltire, un po' di distrazioni. La battuta d'arresto di Marassi ci ha fatto bene, la Sampdoria ci ha aperto gli occhi». E' l'opinione di Lothar Matthaeus alla vigilia del suo esordio italiano nel torneo dei campioni. Non è il solo, fra i nerazzurri, a pensarla in questo modo. Il fascino della coppa più importante prende molti. In modo particolare Trapattoni, il quale ha giocato a carte scoperte anche nella conferenza stampa ufficiale dove le sue parole si sono alternate con quelle dell'inglese Roy Hodgson, il tecnico degli svedesi: «Al posto di Berti avanza Matteoli. A centrocampo gioca Mandorlini che lascia il posto di libero a Verdelli. Del Malmoe, avviato alla quinta vittoria in campionato, rispetto il pressing, il fuorigioco difensivo, la spinta sulle fa- sce laterali. Staremo attenti e pronti a colpire. Ormai ci conosciamo, dopo le due partite dell'anno scorso. Inutile fare manfrine». Ed ecco Hodgson: «Un anno fa l'Inter credeva che il Malmoe fosse una squadretta o giù di lì. Poi s'è dovuta ricredere anche se ci beffò in contropiede qui a casa nostra. Stavolta staremo più attenti. Attaccheremo, però con maggiore cautela. Loro debbono sostituire Berti, ma io non ho più Thern passato al Benfica e Liung trasferitosi allo Young Boys. Trapattoni perde un nazionale, io due». E il Trap, sincero: «In Coppa Uefa incontrammo il Malmoe alla fine della loro stagione. Adesso gli svedesi sono in piena attività: un particolare che conta. Ma anche noi abbiamo cominciato in anticipo rispetto al recente passato, ci troviamo già con tredici partite nelle gambe. Nessuna scusa quindi». Non accade spesso che due allenatori inquadrino una partita così apertamente, con tanta chiarezza ed onesta. Il calcio cambia, a tutti i livelli. E cambiano anche i contorni. Mancano a Malmoe i colleghi della Rai-tv. Berlusconi ha comprato tutto, anche i diritti radiofonici benché non li utilizzi. E ha fatto cambiare l'orario della partita, passato dalle 19 alle 20. Roy Hodgson ha riso di cuore quando gli hanno chiesto quanto è costato a Berlusconi questo colpo: «Se non lo sapete voi italiani...». E lo spostamento dell'orario? «Questi sono soldi che toccano al Malmoe. Una cifra giusta». E, visto che eravamo su temi economici: la Fiorentina ha pagato i 150 milioni del-" l'opzione per Dahlin, poi lasciata cadere? «Non ancora ma pagherà. Siamo pazienti». Martin Dahlin, il trentunenne attaccante nato dal matrimonio tra un venezuelano ed una svedese, non è in un buon momento di forma (così assicura Frank Pedersen, a cavallo degli Anni Sessanta allenatore di Novara, Inter e Como, tanta nostalgia dell'Italia) ma trova largo spazio sui giornali svedesi. I colleghi ricordano l'aggressione che subì a S. Siro da Zenga e che costò al portiere la frattura del naso. Il torto e le beffe. Un brutto episodio. Dahlin non vuole tornarci su. Per lui interviene Aagren, il capitano: «Siamo professionisti, è passato del tempo. No, noi in spogliatoio non ne abbiamo più parlato. Quando si vedranno, si daranno la mano». E Zenga? Non si nasconde. ■■■ noti; ■ Fascino. Il tedesco Matthaus punta alla Coppa più che al campionato

Luoghi citati: Como, Germania, Italia, Malmoe, Novara