A Kohl il sì d'una fragile Cdu di A. V.

A Kohl il sì d'una fragile Cdu GERMANIA FEDERALE Rieletto presidente dopo le cadute elettorali, ma senza l'unanimità dell'87 A Kohl il sì d'una fragile Cdu Un nuovo segretario per il voto del '90 BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Volker Ruehe è il nuovo segretario generale della Cdu, l'Unione cristiano-democratica tedesca: prende il posto di Heiner Geissler, che Helmut Kohl non ha voluto ricandidare alla massima carica esecutiva del partito. Alla presidenza è stato rieletto il Cancelliere, che ha ricevuto 571 dei 718 voti espressi, pari al 79,5 per cento. Una proporzione notevole, ma sensibilmente inferiore all'87,5 per cento che Kohl aveva ottenuto due anni fa al congresso di Wiesbaden. Il voto dell'Assemblea Federale Cdu riunita a Brema ha dunque confermato come le recenti disavventure elettorali, e il divorzio Kohl-Geissler che ne è seguito, abbiano intaccato i favori di cui il Cancelliere gode presso la base del suo partito: ma non in misura tale da intaccarne il controllo. Il fatto che un sordo malumore attraversi la democrazia cristiana tedesca, alla vigilia dell'annata elet¬ torale 1990, è stato confermato dalla nomina dei sette vicepresidenti: fra costoro è stato eletto Geissler, che conserva così una posizione di assoluto rilievo politico nonostante la perdita forzata della segreteria. Assieme a Rita Suessmuth, presidente del Bundestag, e al ministro del Lavoro Norbert Bluem, continuerà a rappresentare al vertice i valori della sinistra cristiano-democratica. Prima che i delegati eleggessero i dirigenti del partito, al termine di una giornata dominata dall'improvviso sblocco della questione dei profughi tedeschi orientali in Ungheria, Kohl e Geissler avevano illustrato nei loro discorsi la natura del dissidio che ha determinato il divorzio di una coppia a suo tempo molto affiatata. Si tratta di una divergenza profonda, politica e organizzativa, che divide il vertice e la base del partito. Kohl ha spiegato: «La decisione {di liquidare Geissler) non è stata facile per me. Ma sul modo di intendere e realizzare i loro compiti, presiden¬ te e segretario generale devono essere uniti». Geissler lo ascoltava, imbronciato: e poi in modo esplicito ha completato il quadro. Non eravamo d'accordo sull'interpretazione dei rovesci elettorali degli ultimi tempi e sulla distribuzione dei poteri al vertice del partito. Geissler ritiene che la Cdu, «dopo essersi battuta per anni contro gli estremisti di sinistra, non può correre dietro a quelli di destra, giocandosi la sua anima popolare per qualche percentuale in più». Quanto a Kohl, ha tracciato il quadro ambizioso di una Cdu die intende battersi, nella maratona elettorale che l'attende l'anno prossimo culminando nel voto federale, per confermarsi al potere. Ha respinto con forza ogni idea di accordi con gli «estremisti di destra e di sinistra». Ha molto pigiato sul tasto emotivo della questione tedesca, di cui ha proclamato il rilancio grazie ai mutamenti in corso nell'Est europeo. Ma sul problema delle migrazioni dal¬ l'altra Germania è stato prudente: benvenuto chi viene, ma il problema non si risolve così, si può risolvere soltanto con le riforme a Berlino Est. In un discorso di cui tutti, compresi gli osservatori stranieri (per l'Italia il segretario de Forlani e il presidente dell'Internazionale democristiana Piccoli), hanno colto l'evidente impostazione elettorale, Kohl ha sottolineato con enfasi particolare i punti dell'integrazione europea, del disarmo, della difesa dell'ambiente. Ha auspicato un partito combattivo, aperto alle donne e ai giovani. Ha detto di appoggiare la candidatura di Geissler, il silurato segretario generale, a una delle sette vicepresidenze: mettendosi così al riparo da una interpretazione per lui negativa di una elezione certa. Ha in definitiva messo bene in chiaro che lo slogan di questo congresso, «Per la Germania un centro forte, un buon futuro», si può intendere in un modo solo: Kohl cancelliere anche oltre il Novanta, [a. v.]

Luoghi citati: Berlino Est, Germania, Germania Federale, Italia, Ungheria, Wiesbaden