ROSARIO BONACCORSI di Cr. Ca.
ROSARIO BONACCORSI ROSARIO BONACCORSI Un ragazzo timido travestito da gigante «E g il mio sport e me lo " porto addosso». Rosario Bonaccorsi, 4° agli ultimi Campionati Europei di Body Building della federazione I.F.B.B. allarga le braccia e aggiunge: «purtroppo..». E' alto un metro e 79 e pesa 110 chili («in gara 105»). Sotto la faccia, dai tratti a volte infantili, un corpo da gigante. Se anche nel foyer de «La Stampa» i fattorini lo guardano con gli occhi sgranati e la bocca aperta, figuriamoci fuori. «A Loano, in vacanza, sono rimasto sempre chiuso in casa. Sulla spiaggia, tutti lì a guardarmi come un fenomeno da circo». Trent'anni, torinese d'acquisto, innamorato del body building «che è lo sport più bello», si lamenta dei pregiudizi e dell'ignoranza con cui è vista la disciplina. «Tutti gli atleti se ne servono negli allenamenti, eppure il body building è frainteso: viene confuso tout court con 'il culturista'. Noi, invece, siamo soltanto l'esasperazione della cosa». «Esasperato» il corpo lo sembra davvero. Portare in giro una massa di 110 chili di muscoli e una schiena che sembra una tavola deve avere i suoi inconvenienti. I vestiti, ad esempio, con chissà quante «X» davanti alla taglia Large. «Ma no — sorride alla domanda —, non è un problema. Io vivo in tuta da ginnastica, e poi basta non essere troppo sofisticati. E' tragico solo all'inizio, quando si incomincia a cre¬ scere: ogni mese cambi il guardaroba perché non ti va bene più nulla!». Il problema sembra soltanto la gente — «chi non ci conosce, gli altri no» — che continua a non capire. Rosario spiega che è da sfatare l'idea che i body builders amino «farsi vedere», che fatichino in allenamenti pesantissimi e in dure diete soltanto per questo: «è uno sport e la molla è, come in tutti gli sport, la competizione. All'inizio con se stessi, poi con gli altri». L'accusa di essere fine a se stesso — aggiunge — è un pregiudizio: tutte le discipline sportive diventano superflue se spogliate del loro aspetto competitivo ed estremo, di sorpasso dei limiti. «L'esibizionismo non c'entra per niente—insiste Rosario — Gli atleti non vanno in giro per le spiagge, solo i ragazzini fanno scena». Lui comunque «scena» non ne fa. Da quando ha iniziato il culturismo agonistico, tre anni fa, ha collezionato premi e titoli diventando in poco tempo un atleta «azzurrabile» (l'unico di interesse nazionale, in Piemonte, della sua federazione). Adesso ha incominciato gli allenamenti per le selezioni, ad ottobre, dei Campionati Mondiali. Quattro ore al giorno di esercizi e dieta ferrea di 1500 calorie invece delle 7-8 mila che assume fuori gara. Ma Rosario non si lamenta. Anzi, gli brillano gli occhi, sul corpo da gigante: «il boby building è lo sport più bello...». [cr. ca.]
Persone citate: Rosario Bonaccorsi
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