LONDRA di Giulia Ajmone Marsan

LONDRA LONDRA Sulla Circle line insieme a Conrad LLONDRA A metropolitana londinese accoglie rappresentanti di tutti i gruppi sociali, di tutte le età: da scolari a pensionati, da operai a banchieri, da casalinghe a funzionari di Stato. E' sorprendente sia quanti passeggeri leggano, sia la varietà dei loro gusti e interessi. Talvolta i vagoni sono così affollati che non sembra possibile fare altro che fissare le pubblicità alle pareti. Talvolta, ancora, i tragitti sono così brevi che non vale la pena estrarre un libro dalla borsa; vale a stento la pena armeggiare con un giornale per scorrere un paio di articoli. Due esempi, alle ore di punta, sono sufficienti per rendere un'idea delle letture dei passeggeri del metrò. Ore nove, Circle Line: il ritmo monotono del treno è scandito dagli annunci altrettanto monotonamente abbaiati alle stazioni; e, pressocché nessun altro suono disturba il quotidiano viaggio verso la City. A quest'ora, i vagoni ricordano una biblioteca e chi osa abbozzare una conversazione è fulminato da sguardi censori. Numerosi lettori sono sprofondati nella lettura dei quotidiani di qualità, alcuni del Daily Mail. I pendolari britannici, a differenza dei loro colleghi americani non piegano il giornale in quattro verticalmente: guai, perciò, a chi si siede accanto ad un uomo d'affari con cartella in grembo e quotidiano in mano, perché sarà infilzato da gomiti e ginocchia e, come se non bastasse, solleticato dai lembi delle pagine. Qua e là, giovani appesi alle maniglie penzolanti dal soffitto, signore sedute estraggono un libro: non sólo le edizioni tascabili occupano meno spazio di un quotidiano, ma possono essere lette con maggiore pri vacy, tenuti aperti, piatti, sulle ginocchia, o discretamente piegati in modo da nascondere la copertina. Uno sguardo insi stente per riconoscere un volu me viene retribuito con un'oc chiata punitiva: «Cosa'hai da guardare, ciò che leggo non ti riguarda...». . Spesso, l'unico modo per scorgere la copertina è far cadere monete o chiavi e, poi, contorcersi goffamente nel raccoglierle. Un giovane, armato di giacca vento e walkman, legge una copia di biblioteca di Peter Akroyd, First Light; più in là una donna dall'aspetto impiegatizio Rivals di Jilly Cooper; un uomo, in abito blu e cravatta rossa, Lord Jim di Joseph Conrad; a fianco a lui un ragazzo, in maglietta a righe e stivali neri, una biografìa dei Rolling Stones e una ragazza dall'aria vagamente hippie un volume sulle gioie della maternità. Ore 17,30, Circle Line, direzione opposta. I personaggi sono gli stessi, ma ora molti sono troppo stanchi, e) in questo periodo di clima eccezionale, accaldati, per concentrarsi su letture serie. L'Everiing Standard è quasi di rigore essendo l'unico giornale della sera e un tabloid non troppo impegnativo: infatti, porta solo una notizia di sostanza — un evento della giornata — in prima pagina, a lettere cubitali. Altri riprendono in mano i libri messi da parte durante le ore di ufficio. Alcuni leggono già aspettando il treno: una ragazza è china su di un libro romantico, The Ring di Danielle Steel, un uomo apre una traduzione di Pierre et Jean di Guy de Maupassant. In treno, un giovane studia le pagine di Under the Eye of the Clock (Sotto l'occhio dell orologio), l'autobiografia di un ragazzo spastico, Christopher Nolan; di fronte, una signora avvolta in un camicione di Laura Ashley sfoglia annoiata Before She Met Me di Julian Barnes; in piedi, un giovane in camicia a righe e pantaloni di velluto tiene in mano una copia di Madame Bovary di Flaubert e dalla tasca della giacca di un ragazzo spunta una versione tascabile di The Vicar of Bullhampton di Trollope; una ragazza sbadiglia leggendo Icarus Agenda di Robert Ludlum, mentre un'altra tiene in grembo Innocence di Penelope Fitzgerald; e di corsa un uomo in abito gessato scende dal treno serrando una copia di Nice Works di David Lodge. In altre parole, in metrò si legge di tutto, dagli spessi tascabili commerciali ai classici, dalle ultime novità della narrativa di qualità a biografìe, riflettendo il fatto che quasi tutti presto o tardi si immergono nei cunicoli della capitale, sempre più paralizzata dai traffico di superficie. Giulia Ajmone Marsan

Luoghi citati: Londra, Pierre