SIAMO INDIANI SENZA TRIBÙ di Giovanni Tesio

SIAMO INDIANI SENZA TRIBÙ SIAMO INDIANI SENZA TRIBÙ tfSA IORGIO van Straten M » ha nome sassone ma jH I scrittura italiana. \ Nato a Firenze nel 1955, ha esordito due ■ w anni fa con il romanH BB zo Generazione e ora I è la volta di un libro V I di racconti, Hai sbaaliato foresta, che esce come il primo da Garzanti. Sono storie di bambini e di adulti oppure storie di bambini e di adulti insieme: di donne che vivono una vita di sogno, di paure che la vita scioglie, di ritorni che possono deludere perché «l'assenza è quasi una pàusa del tempo» e il tempo è come un rumore che bisogna sentire «per capire che passa». Se si volasse dire più dettagliatamente non si potrebbe perché questi racconti sono più legati a" un'atmosfera che a una trama. Non conta tanto ciò che accade ma come accade: piccoli scatti della memoria, lievi tra- passi di tempo, toni dimessi che producono un'uniformità un po' neutra e anche il sospetto che alla mobilità dèi processi interiori non corrisponda un'adeguata tensione. Viene in mente il nome del toscano Bilenchi, non tanto per stabilire un confronto (legittimo), che il più giovane autore perderebbe, ma per sottolineare un'ancora acerba padronanza dei mezzi: sussulti, stupori, allarmi che stentano a fissarsi in metafore dell'esistere. . Il racconto migliore è La memoria e gli occhi, quasi un breve romanzo. C'è un nonno che non si dà pace per la morte del nipote suicida. Ci sono un padre e una madre che cercano un nuovo modo d'intesa oltre lo strappo lacerante. Il nonno svolge uha sua inchiesta, cerca risposte, si ostina, anche se ciò che è accaduto continua a «non potersi spiegare». Ognuno scopre colpe e responsabilità, tra¬ sforma il fatto in impegno, in crociando con gli altri la sua storia interiore: quotidiana scansione di eventi nella trafila indifferenziata dei giorni. Nei continui ritorni di tempo, lo scrittore disegna per tasselli un puzzle che lentamente si rivela. Quale il rapporto con il titolo? Viviamo una vita che ha smarrito l'identità della tribù, Siamo come l'indiano che sente la mancanza del gruppo e ignora le origni di certe sue abitudi ni, tuttavia «radicate dentro di lui». Abbiamo un po' tutti sbagliato foresta, ma tutti, nonostante tutto, possiamo ancora vivere in questo paese di spae sati. Giovanni Tesio Giorgio van Straten «Hai sbagliato foresta» Garzanti 220 pagine, 24.000 lire

Persone citate: Bilenchi, Garzanti, Giorgio Van Straten

Luoghi citati: Firenze