Senna fa gelare l'urlo di Monza

Senna fa gelare l'urlo di Monza Un capolavoro del brasiliano mentre i tifosi esultavano per l'accoppiata-Ferrari nelle prove del G. P. d'Italia Senna fa gelare l'urlo di Monza In extremis, strappa la pole-position a Berger MONZA DAL NOSTRO INVIATO C'è voluto un super Senna per togliere alla Ferrari la pole-position oggi nel 60° G.P. d'Italia. Implacabile, il brasiliano a 14' dalla fine delle qualificazioni ha compiuto uno dei suoi capolavori di velocità, perfezione, bravura, coraggio ed anche un po' di necessaria incoscienza, annichilendo tutti, tanto che qualcuno ai box ha dovuto guardare un paio di volte sui monitor del cronometraggio prima di credere che il tempo comparso fosse vero: un secondo netto a Berger, quasi due al compagno di squadra Prost che in quel momento ha forse pensato ai marziani, scesi improvvisamente in pista. Questo non significa, tuttavia, che le vetture e gli uomini di Maranello abbiano già perso la partita. La gara odierna è tutta da giocare, come al solito sulle scelte tecniche (le gomme principalmente), su quelle tattiche, sugli imprevisti. La Ferrari parte con il miglior piazzamento globale di tutta la stagione, Berger in prima fila accanto a Senna e Mansell in seconda al fianco di Prost. Con la possibilità teorica di mettere alla frusta le McLaren, di costringerle a spremersi al massimo, anche se il pronostico dovrebbe andare in direzione obbligata. Certo questo l'23"720, media da brividi, a 249,403 kmh, fa impressione. Ma lo stesso Senna è cauto: «Non so ancora se riuscirò ad essere più veloce delle Ferrari in gara, molto dipenderà dalla messa a punto della vettura. In ogni caso la mia sarà per una volta una prova tattica, cercherò di pensare al Mondiale e non alla vittoria anche se è contro la mia mentalità. Se le Ferrari forzeranno troppo le lascerò andare». C'è da credergli? Interessante comunque la spiegazione del brasiliano per quel suo giro quasi da record (solo 3/10 più del primato della pista di Piquet, ottenuto con motori turbo da 1200 Cv, contro i circa 700 attuali): «Dopo il debutto con il primo set di pneumatici, avevo preso dei riferimenti precisi. Ho commesso un piccolo errore alla chicane salendo su un cordolo, ma sapevo comunque che avrei dovuto tirare al massimo, senza badare a spese. E' andata bene. E penso che il mio segreto sia stato quello di far scaldare bene le gomme, alla temperatura giusta, perché l'asfalto dopo la pioggia era un po' strano». E' certamente segno di una sensibilità straordinaria. In ogni caso Senna, alla sua 38a pole-position, lascia a bocca aperta. Ha sorpreso anche Berger e Mansell, i quali hanno comunque ammesso che difficilmente avrebbero potuto fare meglio, se tutto fosse andato bene. Invece per i due piloti della Ferrari, la giornata non è stata eccezionale. Anzi. L'austriaco ha avuto un problema al motore nella mattinata, dopo un'uscita di pista in cui ha imbarcato molta terra ed ha girato pochissimo, senza poter lavorare sulla vettura. Mansell ha detto di avere trovato traffico, quando ha montato l'unico set di pneumatici da qualifica. «Ho anche provato a scaricare aerodinamicamente la vettura — ha detto l'inglese, il quale è anche rimasto senza benzina ed ha dovuto cambiare vettura, mentre in mattinata era finito fuori pista urtandosi con Patrese, senza danni — per aumen¬ tare la velocità di punta. Ma c'era poca differenza. Onestamente non so come abbia fatto Senna a fare quel tempo. E, almeno stavolta, non è questione di pilota, ma di motore». «Un gol agli ultimi minuti — ha detto con spirito Montezemolo — fa sempre dispiacere. L'unica soluzione tecnica sarebbe tagliare di netto il piede destro di Senna. Ma accontentiamoci di questi piazzamenti, la Ferrari si muove nel verso giusto con miglioramenti continui e costanti». Il direttore del Col e consigliere d'amministrazione della Ferrari ha parlato anche di Prost e Barnard: «Alain è un pilota di grande esperienza e conoscenze tecniche, un numero 1. Quando Fiorio ha iniziato la lunga trattativa con lui, eravamo tutti contenti. Ma ora abbiamo anche una panchina lunga con Larini. Per quanto riguarda Barnard, ci interessa continuare la collabo¬ razione. C'è stata una separazione per motivi logistico-geografici. Bisogna vedere se ci saranno le condizioni per rivedere la situazione». Tornando al risultato delle prove, questo il parere di Cesare Fiorio: «Sapevamo di non essere fuori dalla portata della McLaren. Senna è stato bravissimo e penso che abbia anche spinto al massimo rischiando con il motore, perché ha fatto registrare velocità altissime. In ogni caso pensiamo alla corsa: sarà importante preparare bene la vettura nel warm-up, soprattutto in funzione delle gomme, la cui scelta potrebbe essere determinante». Il duello McLaren-Ferrari, che vale anche una fetta di titolo mondiale, sarà certamente il clou della gara in quanto gli altri sembrano essere troppo distanti dalle coppie regine. Patrese ha fatto un bel balzo avanti, superando il compagno di squadra Boutsen (e ad un certo punto aveva anche passato Prost che nel finale si è reinserito al quarto posto), ma le Williams sono alla frutta, più di tanto non possono dare. Ci sono state tuttavia belle imprese, con diversi autori: il settimo posto di Alliot con la Lola ed il decimo del giovane «picciotto» Alesi che venerdì era stato squalificato. Nannini e Pirro (8° e 9°) hanno pagato un po' l'impasse che sta attraversando la Benetton e possono puntare solo ad un piazzamento, così come gli altri italiani, tutti più indietro. Cristiano Chiavegato Me li sono bevuti tutti. Senna gongola dopo il suo incredibi

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