«Berlin-Jerusalem» di Gitai Israele secondo un dissidente di S. R.
«Berlin-Jerusalem» di Gitai Israele secondo un dissidente Il sogno pacifista «Berlin-Jerusalem» di Gitai Israele secondo un dissidente VENEZIA. Basato su due figure reali, la poetessa tedesca Else Lasker-Schuler e la rivoluzionaria, russa Mania Shochat, il film di Amos Gitai, «Berlin - Jerusalem», ieri in concorso, si raccomanda soprattutto per la sua ideologia pacifista, per l'atteggiamento comprensivo verso i palestinesi. Gitai è un israeliano dissidente, non approva la politica del governo di Israele. E' una figura tanto desueta, quella del dissidente (ora che la politica di Gorbaciov li ha rimossi anche all'Est), che vale da sola lo sforzo di un film e le polemiche che ne possono seguire. Certo il risultato non è tutto limpido come si vorrebbe, e alcune scene risentono magari della povertà di mezzi cui sono state costrette: il racconto, spartito tra il deserto israeliano e i caffè di Berlino, è spesso una illustrazione dei versi della poetessa. Sono parole sugge¬ stive, ma pronunciate con la voce incerta «tra il sorriso e il pianto» (per dirla con un altro poeta, Carducci) sono abbastanza insopportabili. L'azione si svolge nei primi anni del secolo tra la Germania e Israele. Ecco la rivoluzionaria far parte di uno dei primi kibbuz, si innamora di un giovane compagno, deve piangerne la morte in battaglia. «Se arriviamo alle sei e cominciamo a lavorare la terra i contadini palestinesi devono cederci i loro diritti». Ecco la poetessa spargere in giro per i salotti i germi inutili della bellezza: «Non occorre essere pazzi per essere sionisti, ma aiuta». La poetessa si rifugia alla fine a Zurigo, prima di raggiungere l'amata compagna in Israele. E' molto interessante la scena finale nella quale alla passeggiata della donna si sovrap¬ pone la voce della radio che dà le notizie di oggi nei territori occupati. Apprendiamo che anche un bambino è stato ucciso negli scontri. Forse, come dice Amos Gitai, la pace è impossibile, ma sognarla è bello, è giusto, [s. r.]
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