«Grano radioattivo»

«Grano radioattivo» Il carico sequestrato un anno fa nel porto di Bari era contaminato da Cernobil «Grano radioattivo» Igiudici di Atene confermano BARI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tutto il grano sbarcato a Bari tra maggio e settembre dell'anno scorso era radioattivo. Lo ha confermato la magistratura greca, da Atene e Salonicco, che ha inviato alla procura di Bari un dossier con gli interrogatori di una decina di esportatori di cereali greci che risiedono nelle due città. Il plico è giunto ieri in tribunale ed è stato affidato al sostituto procuratore della Repubblica Carlo Maria Capristo, che indaga sulle trame internazionali del commercio di cereali non commestibili importati in Italia. Che cosa dicono gli esportatori greci ancora non si sa. Ma certamente hanno confermato un aspetto importante della sconcertante vicenda: il grano esportato in Italia e sbarcato a Bari (e probabilmente in altri porti italiani) era in maggior parte prodotto nei campi russi intorno a Cernobil, proprio nel periodo del drammatico incidente alla centrale nucleare. Quel grano, invece di essere distrutto, fu mescolato a grano buono, per abbassare la percentuale di radioattività e renderlo quindi «accettabile» ad eventuali controlli in Italia. Ma, evidentemente, esportatori ed importatori contavano sulla superficialità delle analisi nei luoghi di arrivo delle merci. Invece il 24 settembre 1988 le autorità sanitarie del porto di Bari eseguirono controlli su 2.500 tonnellate di grano giunto da Salonicco, sulla nave «Alexandra» e riscontrarono un tasso di radioattività di 1570 bq., di gran lunga superiore ai limiti di tolleranza indicati dalla Cee. Il grano era stato importato dalla ditta Ninivaggi di Altamura e destinato alla società Silos di Matera. Scattò così un'inchiesta della pretura di Bari (per l'importazione di alimenti non commestibili) che si concluse in estate con la condanna dei responsabili della Ninivaggi. Nel frattempo anche la procura avviò un'istruttoria che oggi ha finalmente la collaborazione della magistratura greca alla quale il giudice chiese d'identificare e interrogare gli esportatori. A maggio sempre nel porto di Bari erano stati sbarcati altri 40 mila quintali di grano, sempre proveniente dalla Grecia, per conto della Ferruzzi. Anche questo grano risultò radioattivo, pur se con una percentuale appena superiore ai limiti di legge. Mediatore del carico giunto nel porto di Bari per conto della Ninivaggi furono società straniere con sedi a Ginevra e Londra. VHo Cimmarusti *"a "Alexandre», ^a portato da Salonicco a Bari il grano radioattivo

Persone citate: Carlo Maria Capristo, Ninivaggi