Uccide per non pagare una bottiglia di Marco Raffa

Uccide per non pagare una bottiglia Un morto e un ferito grave dopo una rissa e il tentativo di incendiare la pizzeria Uccide per non pagare una bottiglia Lavagna, preso l'omicida ma sul delitto l'ombra del racket LAVAGNA. Un morto e un ferito in condizioni gravissime sono il bilancio di una sparatoria avvenuta la notte scorsa a Lavagna. Il titolare di una pizzeria ed un amico (che stavano inseguendo un teppista il quale poco prima aveva cercato, con una latta di benzina, di dar fuoco al locale) sono stati colpiti da numerosi colpi di pistola, esplosi dall'incendiario mancato che poi si è nuovamente dato alla fuga. L'omicida, Bruno Russo, 24 anni, imbianchino senza un lavoro fisso, è stato arrestato nel primo pomeriggio dai carabinieri di Lavagna e Sestri Levante. Una seconda persona, della quale non vengono fornite le generalità, è stata denunciata a piede libero. La vittima è un marinaio portoghese di 28 anni, Antera Antonio Guedes da Cunha, nativo di Vila Nova de Gaia, nella provincia di Canidelo, ma da un paio d'anni a Lavagna, dove la¬ vorava come motorista sull'Argolide, uno yacht ormeggiato nel porto turistico. Il ferito è Franco Devoto, 25 anni, contitolare insieme con il fratello Alberto, 28 anni, della pizzeria «Il Poggio» di San Salvatore: un proiettile gli ha perforato un polmone, fermandosi nella cavità toracica; ricoverato al reparto rianimazione del San Martino di Genova, nella notte i medici lo hanno sottoposto ad un intervento chirurgico. All'origine del delitto una piccola rissa, intorno alla mezzanotte, all'interno della pizzeria gestita dai fratelli Devoto. Un gruppo di giovani, tra i quali si trovava anche l'omicida, avevano cominciato ad importunare alcuni clienti, insultando i proprietari, arrivando, al momento di pagare il conto, a sottrarre una bottiglia di vino da una vetrina. Ne era nata una accesa discussione nel corso della quale era volato anche qualche pugno. Tutto sembrava finito, ma verso le 5 Franco Devoto e il giovane portoghese, che si trovavano nell'appartamento soprastante la pizzeria, hanno udito dei rumori ed hanno intravisto uno o due persone avvicinarsi al locale con una tanica di benzina. Sono subito corsi in strada, cercando di bloccare gli sconosciuti, che si sono dati alla fuga su una moto, una Vespa rossa. E' cominciato così un inseguimento, lungo la provinciale Lavagnà-Carasco, concluso circa due chilometri dopo: dopo aver intercettato la moto, Devoto e Guedes Da Cunha sono scesi per affrontare l'incendiario. Ma per tutta risposta Russo ha estratto una pistola sparando a bruciapelo alcuni colpi, in rapida successione, al volto e al petto del portoghese, e poi esplodendo altri colpi contro Devoto. Poi, risalendo sulla mo¬ to, si è allontanato, facendo temporaneamente perdere le proprie tracce. E' stato arrestato nel primo pomeriggio, nella sua abitazione, dai carabinieri che sono risaliti sino a lui grazie alla moto, trovata poco distante dal luogo della sparatoria e che è risultata intestata proprio a Bruno Russo, ed anche grazie alle descrizioni di alcuni testimoni oculari. Tra questi l'autista di un bus di passaggio che ha assistito all'ultima fase dell'inseguimento ed alla drammatica sparatoria. Le indagini sono in corso, sia per identificare gli altri protagonisti della zuffa, sia per verificai e se all'origine di tutto vi siano solo prepotenze da teppisti di provincia, oppure questioni diverse, come tentativi di estorsione o di «protezione» dell'avviatissima pizzeria dei Devoto. Marco Raffa

Luoghi citati: Carasco, Genova, Lavagna, San Salvatore, Sestri Levante