«Mio figlio rapito dai ereditari»

«Mio figlio rapito dai ereditari» L'allevatore di bestiame, fallito un anno fa, è da giovedì agli arresti domiciliari «Mio figlio rapito dai ereditari» 77 commerciante di Bra rivela BRA. Non una fuga per sottrarsi ai creditori, ma un sequestro «trasversale»: Bernardo Groppo, il giovane commerciante di. bestiame di cui non si hanno notizie da cinque giorni, potrebbe essere stato davvero rapito, da persone che volevano però «stanare» il padre Domenico, resosi irreperibile nel novembre dell'anno scorso, alla vigilia della dichiarazione di fallimento della sua azienda. A rilanciare l'ipotesi del sequestro, nel sempre più intricato giallo di Sommariva Bosco, è la ricomparsa sulla scena di Domenico Groppo, che l'altro ieri, non appena ha rimesso piede in casa, è stato arrestato dai carabinieri in base ad un mandato di cattura emesso poche ore prima dalla procura della Repubblica del tribunale di Alba per bancarotta fraudolenta. L'uomo, che è agli arresti domiciliari, avrebbe fornito precisi riscontri a conferma della convinzione sua e dei familiari circa il rapimento del figlio. Sulle dichiarazioni di Domenico Groppo gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo, limitandosi ad osservare che esse sono «di fondamentale importanza» per le indagini relative alla scomparsa di Bernardo. L'ammissione fa immaginare una svolta nell'inchiesta, che sarebbe ormai indirizzata a scoprire chi, tra i creditori dei Groppo, può aver avuto l'idea e l'opportunità di sequestrare il figlio per «premere» sul padre. Del resto per quale motivo, se non per trattare con i sequestratori accettando di incontrarli in cambio della liberazione del congiunto, Domenico Groppo avrebbe messo fine ad una «latitanza» durata 10 mesi, che l'ha portato, pare, in Francia, Spagna, Portogallo? La decisione di tornare a Sommariva appare incompatibile con la tesi della fuga del figlio, anche perché si esclude che Bernardo possa aver agito senza prendere accordi con il padre, il quale in questi mesi si è sempre tenuto in contatto con la famiglia. Se, come Domenico Groppo avrebbe dichiarato agli inquirenti, è lui che i rapitori volevano scovare, l'obiettivo di chi tiene in ostaggio Bernardo è stato raggiunto a metà; il commerciante ha smesso di nascondersi, ma essendo agli arresti non può uscire di casa né quindi accettare la proposta di «scambio» che sarebbe stata fatta. Si spera che ciò induca i rapitori a liberare l'ormai «inutile» ostaggio; ma c'è anche il timore di una vendetta, di qualcosa di ancor più atroce della violenza subita dal padre, aggredito e percosso (40 giorni di prognosi) l'anno scorso sul mercato di Moncalieri da un creditore, il francese Jean-Pierre Rorache, rovinato economicamente dall'insolvenza della ditta di Sommariva. Intorno alla villa-cascina di via Chiretto dalla quale nulla trapela (terrorizzati dalle mi¬ nacce, i Groppo non parlano con nessuno), si sta insomma svolgendo un gioco pericoloso. I rapitori desisteranno dal proposito di «torchiare» un uomo che è raggiungibile in un posto solo, la sua casa, che però in questo momento è anche il suo carcere? Oppure sfogheranno la rabbia sull'ostaggio? Che la situazione sia «delicata» lo riconosce anche il procuratore della Repubblica Gregorio Ferrerò, che sulla vicenda non dà notizie diverse dalla spiegazione «tecnica» dell'arresto di Domenico Groppo («Per il reato di bancarotta fraudolenta il mandato di cattura è obbligatorio in caso di fuga del fallito»). Circa l'andamento delle indagini sulla scomparsa del giovane, il magistrato si limita ad esprimere la speranza di una rapida soluzione del caso; mentre riguardo alle pendenze economiche dei Groppo conferma l'esistenza di creditori stranieri («francesi ma anche tedeschi e belgi»), smentendo che i commercianti sommarivesi potessero avere nemici in altri ambienti o per ragioni diverse dal rifiuto di onorare i loro debiti. Così come la sanguinosa aggressione toccata al padre, il possibile rapimento del figlio sarebbe opera di uno, al massimo due o tre creditori esasperati che avrebbero agito «individualmente», senza appoggi nella malavita organizzata. Grazia Novellini Bernardo Groppo

Persone citate: Bernardo Groppo, Domenico Groppo, Grazia Novellini, Gregorio Ferrerò

Luoghi citati: Alba, Bra, Francia, Moncalieri, Portogallo, Spagna