I cubani lasciano l'Etiopia

I cubani lasciano l'Etiopia Dopo 12 anni I cubani lasciano l'Etiopia ADDIS ABEBA. Un primo gruppo di cento soldati cubani ha lasciato ieri l'Etiopia, dopo che il governo dell'Avana aveva annunciato il ritiro di tutte le sue truppe che ancora rimanevano nel Paese. Ne ha dato notizia un diplomatico cubano, che non ha fornito l'entità precisa delle truppe del suo Paese ancora di stanza in Etiopia, ma ha detto che è al di sotto del numero di 3 mila diffuso dalla stampa internazionale. Il primo gruppo di consiglieri militari cubani fu mandato in Etiopia nel 1977 in aiuto al governo marxista nella guerra contro la Somalia. Al culmine dei combattimenti Cuba aveva circa 20 mila uomini in Etiopia, ma nel 1984 aveva cominciato a ridurli. L'annuncio del ritiro è coinciso con l'inizio dei colloqui di pace ad Atlanta, negli Stati Uniti, tra il governo etiope e la guerriglia indipendentista eritrea, con la mediazione dell'ex presidente americano Jimmy Carter. Oltre che in Eritrea, la guerra continua nel Tigre, dove i guerriglieri del Fronte popolare di liberazione hanno annunciato di aver annientato due battaglioni dell'esercito governativo, nel corso di un'offensiva verso Sud lungo un'importante arteria nell'Etiopia settentrionale. Secondo la radio clandestina del Fronte, durante aspri combattimenti avvenuti lunedì scorso i guerriglieri si sono impadroniti della cittadina di Elele Sulula, 320 chilometri a Nord di Addis Abeba, con l'obiettivo di tagliare la strada all'invio di rinforzi. Le notizie non sono state confermate da fonti indipendenti e il governo non ha fatto alcuna dichiarazione sui combattimenti, riesplosi il 31 agosto dopo sei mesi di tregua. Secondo l'emittente clandestina, i guerriglieri hanno annientato la 6a e la 100a brigata, appartenenti alla 102a divisione aerotrasportata. Fu proprio la sesta brigata a essere impiegata ad Asmara per reprimere il tentativo di colpo di Stato tentato lo scorso maggio da unità ribelli dell'esercito. [Ansa-Agi]

Persone citate: Jimmy Carter