Tregua nella guerra degli ormoni di Fabio Galvano

Tregua nella guerra degli ormoni Il rappresentante Usa e la Commissione europea a confronto anche sull'agricoltura Tregua nella guerra degli ormoni L'export di carne americana è più vicino al modello Cee BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' armistizio, ma non ancora pace, nella «guerra» commerciale tra Usa e Cee. Dai colloqui di ieri fra il segretario Usa all'Agricoltura Clayton Yeutter e la Commissione europea, che rilanciavano un esame del contenzioso dopo la pausa estiva, sono emerse incoraggianti parole come «dialogo costruttivo» e «atmosfera cordiale». E se è prematuro — come ha precisato Yeutter — parlare di un'intesa sulla «guerra degli ormoni» che da quasi un anno avvelena i rapporti fra le due sponde dell'Atlantico, non è del tutto fuori luogo l'ottimismo indicato dal commissario Cee Ray MacSharry, secondo cui la pace è vicina. MacSharry, responsabile per l'Agricoltura, ha indicato che sono ormai duecento i produttori americani di carne e una decina i macelli approvati dalla Cee e quindi in grado di garantire che le loro carni non sono state trattate con ormoni: «Da luglio sono riprese le forniture e il flusso commerciale potrebbe raggiungere fra breve un livello tale da indurre le autorità americane ad abolire le loro ritorsioni». Yeutter, che ieri ha incontrato anche i vicepresidenti della Commissione Frans Andriessen (relazioni esterne) e Filippo Maria Pandolfi, ha voluto frenare i facili entusiasmi. «Tutto dipende dal futuro aumento delle forniture», ha detto. E ha poi aggiunto: «La carne rappresenta solo il 15% del nostro contenzioso, mentre non c'è soluzione per l'altro 85%, cioè per le forniture di interiora». Non c'è stato scontro, e anzi si è respirata aria di compromesso, su quell'altro ormone — il Bst, o somatotropina che stimola la produzione di latte e che era indicato alla vigilia co¬ me potenziale elemento di rottura fra Cee (contraria al suo uso) e Usa. Di fatto Yeutter e MacSharry hanno deciso di sospendere qualsiasi decisione fino a quando ci sarà una precisa risposta scientifica: una pausa per la quale entrambe le parti, sia pure con sfumature diverse, hanno indicato una scadenza a fine 1990. Le intenzioni americane sono tuttavia chiare: secondo Yeutter la ricerca non ha finora indicato che il Bst sia pericoloso per i consumatori; ed è stata, per lui, l'occasione di pronunciare un atto di fede per le conquiste della biotecnologia, che in qualche caso — la somatotropina ne è un esempio — lascia perplessi i responsabili europei. Ma argomento generale dei colloqui, che saranno ripresi la settimana prossima con l'arrivo a Bruxelles del rappresenj tante Usa per il Commercio I estero Carla Hills, è stato la li¬ beralizzazione del commercio mondiale, alla luce delle tratta ti ve dell'Uruguay round nel quadro del Gatt. Washington ha accusato la Cee di inaccetta bili pratiche unilaterali, soprat tutto in tema di sovvenzioni agricole, e la Cee accusa gli Usa di misure protezionistiche nel l'ambito del Trade Act appro vato l'anno scorso. In tale quadro è riemerso il contenzioso sulla soja: Mac Sharry ha precisato ieri di non essere soddisfatto dall'esito delle consultazioni svoltesi il 7 agosto a Ginevra e ha insistito per nuovi contatti. Ma anche toccando questo tasto sono mancate le asprezze di passati confronti. L'approccio morbido con l'Europa predicato da Bush sta gradualmente assumendo una forma concreta, come indi ca anche la prima estate tra scorsa senza nuove tensioni Fabio Galvano uà*.