Una diga contro il dollaro
Una diga contro il dollaro Il mancato ritocco dei tassi tedeschi ha innescato un nuovo rialzo Una diga contro il dollaro Banche centrali in campo con scarsi effetti NEW YORK. Un nuovo intervento concertato è stato attuato dalle principali banche centrali per rallentare l'ascesa della valuta americana; dieci istituti centrali sono scesi in campo ieri vendendo dollari. All'operazione hanno partecipato la Federai Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca, la Banca d'Italia, la Banca d'Inghilterra, la Banca di Francia, la Banca del Canada, la Banca Nazionale del Belgio, la Banca Nazionale Svizzere, la Banca; Nazionale austriaca e la Banca di Spagna. L'intervento comune è partito quando il dollaro quotava 1,9880 marchi e 147 yen. Nonostante questo eccezionale dispiegamento di forze, quale non si registrava da tempo, l'effetto del tentativo di frenata è stato praticamente inavvertibile sui mercati e non ha avuto alcun potere di cambiare l'andamento rialzista del mer¬ cato. Tanto è vero che all'apertura della giornata valutaria a New York il dollaro è partito in forte rialzo rispetto ai valori di chiusura di mercoledì nei confronti di tutte le principali monete. A determinare questa nuova impennata ha indubbiamente contribuito l'annuncio che la Deutsche Bundesbank lascerà immutati i propri tassi di interesse; a metà pomeriggio veniva indicato a 1,99 marchi e a 1426,5 lire. La Federai Reserve ha venduto nei mesi di maggio, giugno e luglio 11,9 miliardi di dollari per arrestare l'ascesa del dollaro. Si tratta del più massiccio intervento della Fed nell'arco di tre mesi. La valuta americana ieri sui mercati europei ha recuperato tutte le perdite subite nella giornata di mercoledì, quando si era fatto sentire il contraccolpo del primo intervento coordinato delle principali ban¬ che centrali attuato martedì. Alla media Uic la divisa Usa è stata fissata a 1426,22 lire contro le 1417,75 di mercoledì. A Francoforte, prima dell'intervento della Bundesbank, era stato fissato a 1,9901 marchi contro gli 1,9785 marchi del fixing precedente. Il mercato ha mostrato chiaramente di voler puntare di nuovo verso la fatidica soglia dei 2 marchi. A impedire che fosse toccata questa soglia è stato il timore di un nuovo intervento delle banche centrali, cosa che in effetti è puntualmente avvenuta. Il marco praticamente è rimasto invariato a 716,76 lire contro le 716,75 lire di mercoledì. Al fixing di Milano il franco francese passa a 212,8 lire dalle precedenti 212,69 e il fiorino olandese a 636,17 lire dalle precedenti 635,82. Al di fuori dello Sme la sterlina passa a 2201,9 lire dalle precedenti 2195,85. [r. e. s.]
Luoghi citati: Francoforte, Milano, New York, Usa
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