«Bush fuori strada» di Giuliano Marchesini

« Bush fuori strada » « Bush fuori strada » Don Ciotti critica il piano Usa JESOLO DAL NOSTRO INVIATO «Andreotti sbaglia, quando sostiene la linea dura, dice che bisogna punire anche i tossicomani. E sono molto preoccupato per il fatto che si approfitti di una situazione, che non è certo facile, per aprire una breccia in questo modo». Don Luigi Ciotti, presidente del Coordinamento nazionale delle Comunità di Accoglienza e coordinatore del «Gruppo Abele», prende posizione dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio a proposito di lotta alla droga. Di droga, e di drammi, si parla al quarto incontro intemazionale dei giovani che si tiene a Jesolo. «Le nostre Comunità — dice il Presidente del Coordinamento — hanno espresso una netta disapprovazióne per quanto riguarda la tendenza con cui si sta lavorando nel nostro Paese per combattere la droga. Sì, su certe parti del disegno di legge siamo d'accordo. Ma il nostro dissenso si manifesta quando si vogliono penalizzare di fatto persone che sono in difficoltà. Io ho un'altra preoccupazione. Si sa che non sono molti i giovani che si rivolgono a servizi pubblici e privati: la punibilità del tossicomane non farebbe altro che allargare quest'area del sommerso». La prevenzione, per l'animatore del «Gruppo Abele», è la strategia vincente. Don Ciotti è critico anche nei confronti del «piano Bush», che definisce «semplicistico e contraddittorio». «Nel discorso di Bush non è stato toccato in alcun modo il problema del disagio. Non si può pensare che, come emerge dalle parole del Presidente, i giovani si avvicinino alla droga solo per emulazione o a causa dell'offerta di stupefacenti. Il nodo centrale è invece costituito dai giovani, dalle persone che fanno fatica, che esprimono un disagio profondo e generale, di cui occorre assumersi fino in fondo la responsabilità sociale». Il piano di Bush, sostiene ancora don Ciotti, non ha i presupposti per mettere in crisi quel tipo di realtà sociale che produce emarginazione. «Il Presidente Usa ha parlato di strategia integrata di lotta alla droga, che dovrebbe quindi coinvolgere i settori della giustizia, della sanità, della scuola, del lavoro. In realtà, i finanziamenti sono destinati in gran parte alla realizzazione di nuove carceri, tribunali, alla polizia e all'intervento in Centro America nella lotta ai trafficanti. Perché sono stati stanziati 1250 milioni di dollari per la realizzazione di nuove carceri, mentre al mondo della scuola sono stati attribuiti meno di 500 milioni di dollari e 925 milioni per il trattamento riabilitativo?». E perché, domanda il Presidente del Coordinamento, «non si è fatto alcun cenno ai grandi interessi collegati al commercio mondiale di droga?». «Mi riferisco al riciclaggio di denaro sporco, contro il quale nemmeno l'Italia attualmente ha una legge, alla finanza internazionale e alle grandi imprese che vivono anche su questo tipo di commercio». Bush ha inoltre tralasciato il grave problema dell'Aids, direttamente collegato a quello della droga, obietta don Ciotti. Giuliano Marchesini Don Luigi Ciotti del Gruppo Abele

Persone citate: Andreotti, Bush, Don Ciotti, Don Luigi Ciotti

Luoghi citati: Centro America, Italia, Jesolo, Usa