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Miracolo del pilota i Miracolo del pilota i L'odissea del Boeing in Amazzonici Atterraggio «guidato» dagli incendi Un miracolo del pilota. Se 41 delle 53 persone che erano a bordo del Boeing brasiliano ritrovato nella jungla si sono salvate, lo debbono all'abilità di Cesar Garcez. «Con un aereo di quelle dimensioni atterrare nella foresta è impossibile», dicevano gli esperti. Garcez ci è riuscito, grazie a lui il bilancio della tragedia è meno pesante. E lo sarebbe ancora meno se il segnale inviato dal relitto fosse stato subito localizzato. L'inizio della misteriosa odissea è alle 17,25 di domenica, ora brasiliana. Il Boeing 737 della Varig decolla dall'aeroporto di Maraba. E' diretto a Nord, verso Belem. L'arrivo è previsto per le 20. Invece, due ore dopo, il pilota contatta la torre di controllo di Carajas, una località completamente fuori rotta, a 965 chilometri dalla meta. Chiede l'autorizzazione per un atterraggio d'emergenza. Ma i contatti radio si interrompono. Dieci minuti più tardi un altro aereo in volo sull'Amazzonia capta una drammatica comunicazione. «Volo con un solo motore, ho i serbatoi a secco, gli strumenti di navigazione non funzionano — dice il pilota — Tento un atterraggio nella jungla». Poi il silenzio. E le tante ipotesi. Le più deboli sembrano quelle del dirottamento (troppo scarsa l'autonomia di carburante) e dell'attentato (dei narcotrafficanti colombiani, perseguitati anche dalla polizia brasiliana). L'atterraggio di fortuna è accreditato dalla speranza, ma la logica suggerisce lo schianto. Invece martedì il ministero dell'Aeronautica riceve una chiamata via radio. Viene da una fattoria di Sao José do Xingu, a 400 chilometri da Maraba e 759 da Belem. La invia un uomo di nome Epaminondas Chaves. «Sono uno dei sopravvissuti dell'aereo. Siamo atterrati a un'ora da qui. Veniteci a prendere. Ci sono sei vittime». Non sa che altre sei persone, rimaste ferite, sono morte aspettando i soccorsi che hanno tardato ad arrivare, nonostante la presenza dell'aereo fosse già stata segnalata da tribù di indios della zona. Sul luogo giunge un elicottero militare. La fitta vegetazione gli impedisce di posarsi. I sopravvissuti vengo no sollevati per mezzo di un'ar gano. Per confortare quanti at tendono di essere salvati si gettano viveri, acqua e medicinali. Cadono in quel fazzoletto di terra su cui Garcez, portato fuori rotta da un guasto agli strumenti su un tratto dove manca l'assistenza radar, ha vinto la sua sfida, orientando la manovra nel buio con i bagliori degli incendi. [g. rom.] BELÉM IL LUOGO NELLA FORESTA AMAZZONICA DOVE IL COMANDATE HA EFFETTUATO L'ATTERRAGGIO D'EMERGENZA. LA DESTINAZIONE A CUI SAREBBE DOVUTO ARRIVARE DOPO DUE ORE DI VOLO MARABA LA CITTA DA CUI IL BOEING E' PARTITO ALLE 17,25 DI DOMENICA. \

Persone citate: Cesar Garcez, Chaves