Rojas, licenziato

Rojas, licenziato Rojas, licenziato II S. Paolo caccia il portiere «Una questione di immagine» RIO DE JANEIRO NOSTRO SERVIZIO Un petardo in testa (o quasi, ad ascoltare i brasiliani) e un licenziamento. Il San Paolo ha messo in vendita il portiere Roberto Rojas per una cifra di poco superiore a mezzo milione di dollari (circa 650 miioni). Rojas è il «numero uno» della nazionale cilena colpito nello stadio di Maracanà dal razzo lanciato dalla ventiquattrenne Rosemary de Mello, che ha detto d' aver perso il sonno in seguito alle conseguenze del suo gesto. Per questo Rojas ha perso il posto. Era stato acquistato dal San Paolo due anni fa per 300 mila dollari (mezzo miliardo di lire) e il suo contratto è in scadenza. «Non ci sono possibilità di rinnovarlo — ha detto il presidente del San Paolo, Juvenal Juvencio — per difendere la buona immagine della società. Dobbiamo disfarci di Rojas». Intanto Brasile e Cile attendono le decisioni della Fifa. Il rapporto dell'arbitro Juan Carlos Loustau, che ha dovuto prendere atto del ritiro della nazionale cilena dopo l'incidente occorso al portiere, è al vaglio dei dirigenti internazionali. Ma indiscrezioni fanno capire che la federazione brasiliana dovrà pagare una forte multa, che lo stesso Maracanà potrà essere squalificato (per pareggiare il conto con l'analogo provvedimento adottato contro lo stadio di Santiago, in occasione del match di andata Cile-Brasile), ma che il 2-0 a ta¬ volino andrà al Brasile e varrà la qualificazione a Italia '90. L'incidente che ha indotto la nazionale cilena a lasciare il Maracanà dopo 70 minuti di gioco contro il Brasile costituisce — come è noto — un episodio senza precedenti per la Fifa. Lo ha ribadito ieri il segretario Joseph Blatter. Il Cile ha posto quindi un delicato problema giuridico. Intanto il clan cileno continua a tenere l'atteggiamento di chi è stato danneggiato e offeso. «Riposo assoluto in una stanza scura», questa la prescrizione medica per il portiere Roberto Rojas. Ma la squadra si sta smembrando. «Non accetteremo neppure la ripetizione della partita», dicono i cileni. Il centrocampista Jorge Aravena, che gioca nel club messicano Puebla, è già partito mentre Alejandro Hisis e Jaime Vera stanno rientrando in Grecia, dove giocano nelle file dell'Ofi. Ivo Bassay è atteso in Francia per riprendere l'attività nello stadio di Reims, mentre lo «spagnolo» Patricio Yanez andrà a Santiago per esaminare le proposte di alcuni club cileni. «Non abbiamo preso noi quella decisione. Il Cile non ha voluto continuare a giocare» afferma l'arbitro argentino Loustau. «Dopo l'uscita dei giocatori cileni per accompagnare il loro capitano Rojas negli spogliatoi, gli osservatori della Fifa ci hanno comunicato che la gara era finita». Bento Pessoa