Presi cinque br a Parigi

Presi cinque br a Parigi L'operazione partita da un arresto in Italia: trovati volantini, armi e documenti Presi cinque br a Parigi Stavano preparando un'azione terroristica PARIGI NOSTRO SERVIZIO È' l'alba di sabato scorso. Un centinaio di agenti della Bri, la Brigata di ricerca e di intervento della Prefettura di Parigi, equivalente dei nostri servizi antiterrorismo, circondano un immobile al 212 di rue de Faubourg Saint-Antoine, nel popolare quartiere dietro piazza della Bastiglia. Insieme ai francesi ci sono tre ufficiali dei carabinieri di Roma, in civile. Sanno chi devono bloccare, ad ogni costo. Sono alcuni brigatisti dell'ultima generazione. La prima ad uscire è Simonetta Giorgeri, 34 anni. Ha in tasca una Beretta 7,65 con matricola limata, la stessa che fu sottratta a uno dei poliziotti uccisi alla rapina di via Frati di Papa. La donna si accorge del pur discreto accerchiamento. Tenta di estrarre la pistola ma viene bloccata. Un agente le tiene la mano sulla bocca, il grido di allarme si soffoca, la Giorgeri viene trascinata via. Poco dopo è la volta di Marcello Dell'Omo, 23 anni. Seguendo una regola codificata fin dai tempi di Curcio i brigatisti escono uno alla volta, diffidenti. Dell'Omo mette piede in strada, fa pochi metri, si volta e finisce anche lui in trappola. Immobilizzato, raggiunge la Giorgeri nel furgone scuro Peugeot che attende all'angolo della strada. L'ultima «preda» a finire nella rete è Nicola Bertone, 33 anni. Stessa scena, stesso intervento. In rue de Faubourg Saint-Antoine la caccia è finita. Tutti gli arrestati hanno ovviamente documenti falsi. Gli agenti salgono nell'appartamento e scoprono munizioni, volantini che rivendicano attentati recentemente commessi in Italia, documenti falsificati, una certa quantità di denaro, in franchi francesi e in lire. Una vera base operativa dalla quale — dicono gli inquirenti — sarebbero partite nei prossimi giorni nuove operazioni terroristiche delle Br quarta generazione. In Francia o in Italia? Poco dopo, in un albergo del centro, cade nella rete Gino Giunti, 35 anni. Senza sparare un colpo gli agenti lo bloccano e lo portano in prefettura, accanti ai tre primi arrestati. Il quinto brigatista arriva a mattina inoltrata. E' una donna, Carla Vendetti, 31 anni, catturata in un appartamento al 46 di rue Hélène, nel 17° quartiere, una zona alquanto elegante di Parigi. Come gli altri sono muniti di documenti falsificati. Tutti i brigatisti erano a Parigi già da alcuni mesi. Quattro giorni di interrogatori hanno consentito di delineare l'importanza della retata. Il gruppo parigino sarebbe stato in procinto di creare un'ala «internazionalista» delle Br edizione '89, vicina al Pcc, in contrapposizione con l'ala «nazionalista», meno dura, che agirebbe esclusivamente da basi italiane. Una formazione molto temibile (alcuni dei suoi membri sarebbero implicati nell'omicidio Ruffilli) che è stata sgominata in seguito all'arresto, venerdì scorso, di Giuseppe Armante, in Italia, e alle indagini partite dopo la retata di una ventina di presunti brigatisti un anno fa, sempre a Parigi. I cinque arrestati ieri sera sono stati rinviati a giudizio dal giudice Jean-Louis Bruguiere per associazione per delinquere, detenzioni di armi e falsificazione di documenti. La loro estradizione dovrebbe essere decisa entro un mese. Paolo Potetti