E il giudice contrattacca di G. Z.

E il giudice contrattacca E il giudice contrattacca Secca replica alla vedova «Non seguiamo una sola pista» REGGIO CALABRIA DAL NOSTRO INVIATO In assenza di vere novità nelle indagini, sul «caso Ligato» è il momento delle polemiche. A volte artificiose (come quella di chi già pensa di avvertire un brusco «stop» agli accertamenti, quasi non si volesse compiere alcun passo in avanti verso la verità), a volte condotte a distanza, com'è accaduto ieri fra la vedova dell'ucciso, Eugenia Mammana, ed il dottor Bruno Giordano, il sostituto che conduce l'inchiesta. L'altro ieri la signora Mammana aveva polemicamente dichiarato: «Quelli che finora stanno indagando stanno seguendo la pista reggina, ma lo fanno solo per depistare dalle vere cause dell'assassinio». Al giudice questa sortita non è piaciuta: «Non possiamo certo basare il nostro lavorq sulle dichiarazioni della signora Ligato. Abbiamo il dovere di valutare tutte le piste, e mi sembra strano che la signora mostri tante certezze. Non è vero che stiamo privilegiando una traccia e trascurandone un'altra: quali sono gli elementi da cui la signora lo ha arguito? Come ho già detto, in questo omicidio può esserci una causale reggina, vicinissima, come un movente lontanissimo». Il magistrato ieri ha ascoltato gli ultimi partecipanti alla cena che, nella villa di Bocale, aveva preceduto di poco l'assassinio. L'esame dei documenti sequestrati a Roma nell'ufficio del faccendiere Vincenzo Cafari s'è iniziato solo ieri mattina. E si indaga anche sulla cena che il 23 agosto si era svolta a Terrazzano e alla quale Ligato aveva partecipato con Cafari. A quell'incontro qualcuno continua a ipotizzare abbia preso parte anche un «mister X» intorno cui si vuole ritagliare l'identikit del capomafia. Ma ad escludere questa possibilità è stata sufficiente l'indagine di un ufficiale dei carabinieri, il capitano De Noia. Quella sera, a Ferrazzano, a una cena rustica, oltre a Ligato e Cafari c'erano il cognato di questi, Domenico Foca, suo figlio Vincenzo, l'avvocato Abenavoli, Mario Giacomantonio e Francesco Zavaglia. [g. z.]

Luoghi citati: Ferrazzano, Reggio Calabria, Roma