Li Peng licenzia il ministro-scrittore

Li Peng licenzia il ministro-scrittore CINA A Pechino un altro tassello della controrivoluzione conservatrice dopo i moti di maggio Li Peng licenzia il ministro-scrittore WangMeng difendeva l'autonomia della cultura PECHINO. Il Comitato permentente dell'Assemblea del popolo cinese, su proposta del primo ministro Li Peng, ha destituito il ministro della Cultura, lo scrittore Wàng Meng. Wang, 55 anni, non è più comparso in pubblico dopo l'intervento violento dell'esercito a Pechino per reprimere le dimostrazioni per la democrazia agli inizi di giugno. Wang Meng, uno dei più noti scrittori cinesi, era stato nominato ministro nel 1986, grazie ai buoni auspici dell'allora segretario generale Hu Yaobang, costretto alle dimissioni nel gennaio 1987 con l'accusa di avere favorito il diffondersi delle idee occidentali borghesi, all'origine delle dimostrazioni studentesche di quei mesi. La sua nomina era stata salutata da artisti e intellettuali come un importante segno del regime a favore della libertà di espressione. Nell'atto di assumere l'incarico, Wang aveva espresso il proposito di «creare una specie di ponte tra gli scrittori e il comitato centrale»: «Sono sinceramente a favore della politica del partito e altrettanto sinceramente sostengo la libertà creativa degli scrittori». In seguito aveva stabilito un cauto legame tra le due parti sostenendo pubblicamente che gli artisti hanno l'obbligo di contribuire allo sviluppo del socialismo, mentre in privato incoraggiava la tendenza liberale nelle arti. La televisione cinese ha detto che il ministro aveva chiesto in passato di ritirarsi dalla carica per dedicarsi esclusivamente al lavoro letterario e lo ha definito «grande scrittore che ha apportato notevoli contributi alla letteratura nazionale». Wang Meng appartiene alla prima- generazione di scrittori della Cina comunista. Negli Anni Cinquanta, il suo racconto di denuncia contro l'inefficienza e la burocrazia — «Un nuovo venuto nel dipartimento organizzativo» — divenne uno dei principali obiettivi della campagna di critica contro la «destra» del 1957 durante la quale centomila intellettuali furono costretti all'esilio nelle zone più impervie del Paese e gli costò il confino nella regione del Xinjiang.Non si sentì più parlare di lui per vent'anni, fino alla sua riabilitazione nella seconda metà degli Anni Settanta, subito dopo la morte di Mao, conclusa la rivoluzione culturale e tornato al potere Deng. Wang Meng è considerato oggi uno dei maggiori scrittori contemporanei, il suo stile satirico e il suo passato politico e culturale gli hanno conquistato la stima degli ambienti letterari cinesi, anche fra i più giovani scrittori. Nel 1986, sull'onda della relativa libertà di espres¬ sione voluta dall'allora segretario generale del partito Hu Yaobang, che nell'aprile di quest' anno ha scatenato le più grosse dimostrazioni popolari della Cina comunista, Wang Meng venne nominato ministro della cultura. Per il suo legame con Hu Yaobang, Wang Meng rischiò di essere dimesso nel 1987, quando il segretario cadde in disgrazia per motivi ideologici in seguito alle dimostrazioni studentesche di quell'anno. Secondo fonti cinesi, Wang Meng fu salvato grazie all'intervento del nuovo segretario generale, Zhao Ziyang, che è stato destituito da tutte le cariche il 24 giugno scorso per essersi opposto all'intervento dell'esercito contro i dimostranti a Pechino. Wang Meng era stato in Italia 1' ultima volta nel maggio di quest'anno, in occasione della pubblicazione di un suo libro in italiano. [Ansa]

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