Anche Generali punta sulla Bat di F. Man.

Anche Generali punta sulla Bat Vorrebbe le compagnie assicurative Anche Generali punta sulla Bat MILANO. Questa volta i buoni rapporti tra Claude Bébéar, presidente del gruppo assicurativo Axa-Midi ed Enrico Randone, presidente delle Generali, che controllano il 17% della compagnia francese, sembrano meno idilliaci. Dopo essersi dissociate dalla scalata ostile contro la Bat, a cui la Axa-Midi sta invece partecipando, le Generali sembrano adesso intenzionate ad entrare nella spartizione di un eventuale bottino. Ma Bébéar lancia messaggi poco concilianti affermando che ormai i giochi sono fatti, o quasi. Al centro della disputa c'è la compagnia assicurativa statunitense Farmers, posseduta completamente dalla British American Tobacco, la grande conglomerata con interessi che vanno dalle sigarette alle assicurazioni, dalla carta alla grande distribuzione. A luglio un gruppo di investitori guidato da Sir James Goldsmith ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto sulla Bat. La Hoylake, la finanziaria che sta conducendo l'Opa ostile, ha offerto 13,5 miliardi di sterline (circa 30 mila miliardi di lire) per la conglomerata, con il progetto di acquistarla e poi vendere separatemente le diverse società. Bébéar non si è lasciato sfuggire l'occasione di espandere oltreoceano il suo impero assicurativo ed il 23 agosto ha deciso di schierarsi a fianco di Goldsmith, rilevando il 15% della Hoylake, con un investimento di 600 milioni di sterline. In cambio ha ottenuto la vendita condizionata della Farmers: se la conquista della Bat avrà successo la compagnia statunitense passerà automaticamente alla Axa-Midi. L'affare si presenta interessante anche per la Hoylake, che oltre a portare denaro liquido nelle sue casse elimina uno dei maggiori ostacoli legali che gli scalatori della Bat avevano finora incontrato: la strenua opposizione da parte delle autorità americane che non volevano veder passare la Farmers nelle mani di una società piena di debiti come la Hoylake. Alla notizia dell'accordo le Generali, che oltre ad avere il 17% di Axa-Midi siedono con due rappresentanti in consiglio d'amministrazione della compagnia francese, hanno preso le distanze, affermando che «non è costume delle Generali partecipare ad un'Opa ostile». Adesso, con due interviste rilasciate quasi in contempora¬ nea da Bébéar e Randone, le posizioni sembrano cambiare improvvisamente ed il disaccordo acuirsi. Da una parte il presidente di Axa-Midi ribadisce che è deciso a andare fino in fondo con l'operazione, che il rifiuto delle Generali le esclude automaticamente da un'eventuale ingresso nella Farmers, e che al massimo i soci italiani potranno trovare un posto nelle altre due compagnie assicurative della Bat, la Eagle Star o la Allied Dumbar. Dall'altra Randone sembra tornare sui suoi passi, affermando che in caso di successo dell'Opa sulla Bat le Generali potrebbero essere interessate ad entrare nel patrimonio assicurativo del colosso inglese. «Le assicurazioni Generali non vogliono partecipare ad un raid ostile — ha detto venerdì Claude Bébéar in un'intervista al quotidiano parigino "Les Echos" —, noi abbiamo la nostra libertà e le Generali hanno la loro. Se l'operazione riesce, non vedo perché le Generali dovrebbero essere interessate a diventare azionisti di minoranza nella Faimers». Ma il presidente di Axa-Midi ha altri piani per la compagnia triestina. «In caso di successo dell'Opa sulla Bat — ha suggerito — potremo aiutare le Generali a rilevare la Eagle Star o la Allied Dumbar, le altre filiali assicurative di questo gruppo». Alle dichiarazioni del socio francese ha fatto eco Randone con un'intervista che verrà pubblicata sul numero del «Mondo» domani in edicola e di cui le agenzie di stampa hanno diffuso alcune anticipazioni. Parlando dell'Opa sulla Bat, Randone ha affermato che «come azionisti di Axa-Midi non avevavmo alcun motivo per opporci». «Considerate nel loro complesso — afferma Randone — le compagnie della Bat rappresentano un volume di premi superiore a 12 mila miliardi di lire. Da sola la Farmers raccoglie circa 5 mila miliardi: un affare certamente interessante». Parlando poi del fatto che anche la compagnia assicurativa tedesca Allianz, la prima in Europa come giro d'affari, ha mostrato interesse per il patrimonio assicurativo della Bat, Randone ha commentato: «Tra noi e l'Allianz esistono rapporti di grande collaborazione. Se il gruppo tedesco volesse associarsi a noi per questa operazione vedremmo la cosa con grande favore». [f. man.]

Luoghi citati: Europa, Milano