Industria, addio alle armi

Industria, addio alle armi L'effetto-Gorbaciov e il tramonto delle guerre stellari scuotono i colossi del settore Industria, addio alle armi In Europa l'elettronica punta sul civile TORINO. Le prospettive di disarmo cominciano investire le fabbriche di armi. In Usa alcuni grandi fornitori del Pentagono hanno già cominciato a licenziare e il Wall Street Journal calcola che 80 mila aziende saranno condannate a sparire o a cambiare attività; in Europa le imprese che producono apparati elettronici per la difesa sono entrate in una fase di instabilità, una sorta di «ballo di San Vito» che le sta scuotendo ormai da alcuni mesi; non passa giorno senza che si annuncino passaggi di mano, tentativi di scalata, progetti di fusione; uno stillicidio di fatti apparentemente senza una logica ma in realtà destinati, con tutta probabilità, a cambiare profondamente la struttura del settore. L'ultima notizia è che la Philips sta trattando la vendita della sua divisione tedesca di elettronica per la difesa, la Philips Sisteme und Sondertechnikn. Probabile acquirente la Siemens, tedesca. La Siemens è alleata con la britannica , General Electric Company nel tentativo di scalata all'altro colosso britannico Plessey (che però resiste e contrattacca). Il disegno è quello di creare un asse anglo-tedesco per costituire il maggior polo europeo del settore. Venerdì la Commisione europea ha respinto un reclamo della Plessey ritenendo che «alla luce di particolari circostanze» le norme del trattato di Roma sulla concorrenza possano subire qualche ammorbidimento. In Francia si muovono freneticamente la Matra, privata, e la Thomson, pubblica. La Matra ha acquisito per 261 milioni di dollari le attività spaziali ed elettroniche dell'americana Fairchild. La Thomson sta trattando con la Philips l'acquisto della consociata francese Télécomunications Radioélectriques et Téléfoniques e della Hollandse Signaal Apparaten oltre a una minoranza della belga Mble; fatturato complessivo circa 900 miliardi di lire. Anche le attività della difesa che la Philips ha in Usa sono in vendita. L'Aérospatiale, francese, ha firmato un accordo con la Thomson-Csf Communications per la creazione di una società comune in cui saranno concentrate le attività civili e militari di entrambe nel campo dell'avionica. In Germania la Daimler Benz, dopo avere acquisto la Aeg, punta ora alla Mbb, il maggior gruppo aerospaziale tedesco oggi a capitale prevalentemente pubblico, anch'essa in possesso di un notevole know-how elettronico. I partiti di maggioranza sono divisi, c'è chi teme lo strapotere di un unico gruppo in un settore delicato, e propone una soluzione che eviti posizioni di predominio. La Daimler insiste, chiede che la fusione sia approvata senza condizioni. C'è la sensazione che alla fine vincerà. Dietro a tutto questo c'è il disegno di un super gruppo europeo che dovrebbe comprendere la Daimler-Mbb (attraverso la società Deutsche Aerospace creata recentemente), la Matra Defence Espace, la Gec e forse altri. La maxi intesa avverrebbe attraverso la partecipazione comune in società create appositamente. L'Italia per il momento si trova al margine di questa battaglia; tuttavia anche da noi le esigenze di riorganizzazione cominciano a farsi sentire. L'Aeritalia ha già acquisito una serie di partecipazioni strategiche, tra cui il 50% di due aziende in precedenza interamente controllate dalla inglese Ferranti, la Elmer di Pomezia e la Laben di Milano, e attraverso la Mecfin una quota del 12% nella Fiar, società controllata dalla Setemer del gruppo svedese Ericsson. Il passaggio della Selenia, principale azienda italiana di elettronica per la difesa, dalla Stet alla Finmeccanica, cui appartiene anche l'Aeritalia, ha di fatto creato un polo pubblico del settore mentre un polo privato è stato delineato nel gruppo Fiat con Sepa, Borletti, Magneti Marelli, che sono state tutte raggruppate nella Gilardmi. Le imprese del settore in Europa sono troppe, il mercato appare destinato a restringersi mentre le spese per ricerca e sviluppo aumentano a causa della crescente sofisticazione imposta dalle forze armate. La concentrazione delle risorse è una strada obbligata. Altra strada obbligata è la riconversione ai prodotti civili; i sistemi di guida inerziale, quelli informatici di bordo, i radar servono tanto per i missili e i bombardieri quanto per gli aerei civili, le tecnologie sono le stesse, le «ricadute» dal militare (che spesso gode del finanziamento pubblico) al civile sono un fenomeno normale; per esempio, le ricerche per i radar militari di prestazioni avanzate stanno per arrivare nelle case della gente sotto la forma della tv ad alta definizione. Il tramonto del programma di Reagan per le guerre stellari sta provocando i primi contraccolpi negli Usa: la Boeing ha annunciato in settimana-che entro settembre eliminerà 800 posti nel settore missilistico-spaziale; la società di informatica Unisys sarebbe alla ricerca di un compratore per il suo settore difesa, la Norden System, società del gruppo United Technologies che produce radar, ha licenziato 400 dipendenti nel quadro di un generale ridimensionamento del settore militare di tutte le principali fornitrici del Pentagono. t In Europa molte aziende cercano vie di fuga in campi civili in cui possono trovare applicazione le tecnologie militari, dai prodotti biomedicali al controllo di qualità, all'intelligenza artificiale. Ci saranno contraccolpi sull'occupazione anche se attenuati grazie al boom di altri settori, in particolare del trasporto aereo, che richiede un numero crescente di velivoli, di impianti di assistenza al volo, di radar, delle telecomunicazioni, dei satelliti civili. Vittorio Ravizza zione che alla fine vincerà. Dietro a tutto questo c'è il disegno di un super gruppo CHI ESPORTA DI PIÙ' NEL MONDO [IN MILIONI DI DOLLARI] una strada obbligata. Altra strada obbligata è la riconversione ai prodotti civili; i sistemi di guida inerziale, quelli informatici di bordo, i radar servono tanto per i missili e i bombardieri quanto per gli aerei civili, le tecnologie sono le stesse, le «ricadute» dal militare (che spesso gode del finanziamento pubblico) al civile sono un fenomeno normale; per esempio, le ricerche per i radar militari di prestazioni avanzate cano vie di fuga in campi civilin cui possono trovare applicazione le tecnologie militari, daprodotti biomedicali al controllo di qualità, all'intelligenza artificiale. Ci saranno contraccolpi sull'occupazione anche se attenuati grazie al boom di altrsettori, in particolare del trasporto aereo, che richiede un numero crescente di velivoli, dimpianti di assistenza al volodi radar, delle telecomunicazioni, dei satelliti civili. Vittorio Ravizza Jllllllllfllll >.■■..'.■■'.■■:-',■,■■.■.■.■.■-■.'.'.■.■-■.■-■.-.■■ ■■ '.v.v. 23.000 17.8001 mi (pandianl-LASTAMPA) IL MERCATO DELLE ARMI Il mercato degli armamenti è in rapida trasformazione non solo per effetto delle prospettive di disarmo tra i due blocchi ma anche per l'ingresso sulla scena di nuovi fornitori, come la Cina e il Brasile, e per la minore richiesta dal Terzo Mondo §m

Persone citate: Borletti, Fairchild, Ferranti, Norden, Reagan, Thomson, Vittorio Ravizza