Si tuffa in mare e sfugge al sequestro

Si tuffa in mare e sfugge al sequestro I banditi sorpresi da una ragazza esitano e l'ostaggio, figlio di un industriale toscano, ne approfitta Si tuffa in mare e sfugge al sequestro In una villa vicino ad Olbia OLBIA. Si è salvato fuggendo all'impazzata, nel buio, sotto la pioggia. Poi si è lanciato in mare, ha raggiunto a nuoto la barca di un conoscente e ha lanciato l'allarme via radio, mentre da una villa non lontana, dalla spiaggia partivano fucilate contro i banditi. E' la cronaca dell'ultimo tentativo di sequestro in Sardegna. L'obiettivo era Nicola Cinelli, 26 anni, abitante a Borgo a Buggiano (Pistoia), che collabora con il padre Silvano nella gestione di una società che controlla la «Ciesse Piumini» e altre aziende di abbigliamento. E' riuscito l'altra notte a sfuggire ai fuorilegge grazie all'inatteso arrivo di un'amica, Valeria Chessa, 23 anni, di Nuoro. La ragazza ha visto gli incappucciati, le armi, e in un attimo ha capito: ha gridato, dando l'allarme prima di scappare. E' stato sufficiente perché la vittima designata potesse prendere il largo, approfittando di un attimo d'indecisione dei malviventi. Questi non si sono arresi subito, hanno anzi tentato di rincorrere entrambi i giovani, rinunciando solo quando hanno capito di rischiare la cattura. «Hanno certamente fatto un errore di valutazione, non sono una persona da sequestrare: i miei famigliari non possono pagare un ingente riscatto», ha commentato qualche ora più tardi Nicola Cinelli, lasciando all'alba la caserma dei carabinieri di San Teodoro. «In un primo momento — ha aggiunto — ho pensato che quegli sconosciuti avessero progettato un furto». Il mancato ostaggio ha dimostrato di avere un grande sangue freddo. Ora lascerà la Sardegna. Frequenta a Firenze l'ultimo anno di un corso per manager e poi si trasferirà negli Usa, nel Connecticut, per affinare gli studi. «Non vogliamo correre rischi, lasceremo la Sardegna», ha ribadito la madre di Nicola, Laura Michelini, 54 anni. Anche il padre ha lasciato intendere di non voler più restare nell'isola nonostante qualche tempo fa avesse aperto ad Olbia una succursale della sua azienda. Nel recente passato, la «Ciesse» ha attraversato diverse difficoltà: il reparto taglio è stato distrutto da un incendio, poi una crisi aveva lasciato intravedere la possibilità di licenziare una settantina di dipendenti, un terzo del totale. Produttrice di un giubbotto in piumino d'oca, il gruppo ha ssuperato ora le avversità. Nonostante le sue affermazioni, 'Nicola Cinelli era dunque probabilmente da tempo nel mirino dell'anonima sequestri. La trappola nei confronti del giovane è scattata venerdLnotte, poco dopo le 22. Armati di pistola e con il volto coperto da insoliti cappucci gialli e rossi, quattro banditi hanno fatto irruzione, da una terrazza che s'affaccia sul mare, in casa Cii nelli, una villa che fa parte di un elegante condominio realizzato a un passo da San Teodoro e Punta Aldia, nella zona di Alghi Bianchi, davanti all'isola di Tavolare. Un quinto malvivente è probabilmente rimasto all'esterno, per tenere sotto controllo la situazione. In un attimo Nicola Cinelli, la madre, un amico (Maurizio Santarelli, 30 anni, romano) e la colf filippina (Degna Abrenba, 38 anni) sono stati immobilizzati. Controllati i documenti, i fuorilegge hanno identificato il loro obiettivo e gli hanno ordinato di seguirli. Trascinandosi dietro fi giovane, che aveva le mani legate ed una benda sugli occhi, i banditi si sono diretti verso l'uscita di casa. In quel momento è arrivata, a bordo di una Vespa, un'amica di Luca Cinelli, Valeria Chessa. Le immediate urla della ragazza hanno disorientato i rapitori. Il prigioniero si è liberato ed ha fatto rientro in casa. «In quei tragici istanti — ha precisato poi — non mi è mai passato per la mente di cercare di prendere l'arma che tenevo nell'armadio. Quando i banditi sono rimasti sorpresi per le urla di Valeria Chessa, il mio unico pensiero è stato quello di scappare». Uscito sotto la pioggia da un ingresso posteriore della villa, Nicola Cinelli s'è buttato in mare, ha raggiunto a nuoto un gommone, poi la barca di un amico e con la radio di bordo ha lanciato l'allarme raccolto dalla Capitaneria di porto di Olbia: «Mi stanno sequestrando», ha urlato. «Stai tranquillo, veniamo subito», gli hanno risposto. Nel frattempo, un bandito era stato costretto a desistere dalrinseguirlo ih acqua. E anche il complice che tentava di raggiungere Valeria Chessa ha dovuto fare dietrofront. Svegliati dal trambusto, gli abitanti delle ville vicine si sono precipitati alle finestre. L'avvocato nuorese Giannino Guise, difensore in passato dei capi storici delle brigate rosse, ha imbracciato un Winchester e ha fatto fuoco contro le ombre. I banditi hanno preso il largo, non si sa se in auto o a piedi. Nella zona del fallito sequestro, sono arrivati i carabinieri. Nicola Cinelli è stato ritrovato nascosto sotto un cespuglio: per paura di essere scoperto dai banditi si era infatti rituffato in mare abbandonando la barca dalla quale aveva lancialo l'allarme Sono subito scattate le battute, ma le forze dell'ordine non hanno trovato traccia dei sequestratori. In mattinata ad Olbia è arrivato in aereo Silvano Cinelli. «Amo la Sardegna, ci vengo da vent'anni», ha spiegato, ma poi ha parlato della sua attività e dell'isola usando solo verbi al passato. E' forse un preciso segnale della decisione di partire senza progetti per un ritorno. Già oggi la famiglia Cinelli raggiungerà la Toscana. Corrado Grandesso Nicola Cinelli, mancata vittima dell'anonima sequestri in Sardegna