Giovani e forti, i nuovi yankees

Giovani e forti, i nuovi yankees TENNIS Chang e Agassi guidano la pattuglia di teen-agers protagonisti a New York Giovani e forti, i nuovi yankees Lendh «Pericolosi per tutti, se sono al meglio» NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO E' finito il tempo delle vacche magre. Il tennis americano sta vivendo la fase del rilancio con una generazione di campioncini rampanti, guidata sul piano promozionale dal look similpunk di Agassi ma che ha trovato nella razionalità e nella volontà tutta orientale di. Michelino Chang, capace di iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro degli Open di Francia al Roland Garros a 34 anni di distanza da Tony Trabert, l'ultimo yankee a vincere a Parigi. Agassi e Chang, rispettivamente 19 e 17 anni, sono i leader della nouvelle vague del tennis Usa che può contare anche sull'ascesa di Pete Sampras, 18 anni, il vincitore di Wilander, Jim Courier, 19, e Jay Berger, il più maturo con i suoi 22 anni. Sono loro i giocatoli chiamati a sostituire Me Enroe e Connors nel cuore degli appassionati, anche se quest'ultimo l'altra sera si è preso il lusso di vincere il 90° match di singo¬ lare (14 le sconfitte) agli US Open in vent'anni di partecipazione. Jimbo per accedere ai sedicesimi di finale ha superato un altro americano, Brian Shelton, 23 anni, n. 322 al mondo, proveniente dalle qualificazioni, nero dell'Alabama. Con il suo servizio devastante (12 aces e 8 servizi vincenti) il giovane americano ha fatto tremare Jimmy nel set d'apertura vinto al tie-break: poi persa la prima palla di battuta è stato annichilito dal ritmo dell'avversario, cinque volte campio: ne agli US Open, che l'ha rispedito nell'anonimato con un triplice 6-2. Oggi Jimmy festeggia sul campo il suo 37° compleanno in una sfida tutta mancina con l'ecuadoriano Gomez. Chang ed Agassi, come del resto Courier, che non figura fra le teste di serie, hanno vinto i loro match del secondo turno con assoluta facilità contribuendo a mantenere la leadership statunitense fra i superstiti del torneo. All'inizio del torneo erano 47, comprese otto teste di serie, gli statunitensi: ora sono rimasti in 12 (Agassi, Berger, Chang, Connors, Courier, Flach, Grabb, Johnson, Krickstein, Mayotte, Sampras e Tarango) a conclusione del secondo turno staccando nettamente tutti le altre nazioni. Sul valore della nouvelle vague americana testimonia Ivan Lendl: «Sono ragazzi che stanno aturando bene. I loro risultati sono ancora discontinui ma quando si esprimono al massimo sono già pericolosi per tutti». Il perché di questa crescita lo spiega Chang, il più giovane ma sicuramente il più maturo: «Siamo un gruppo di giovani cresciuti insieme, animato da una sana rivalità che ci ha spinto sempre a dare il meglio pur di superarci». E proprio Chang rischia di raccogliere la leadership americana che in passato è stata di Connors e McEnroe. «Sarebbe molto bello» dice, dopo aver confermato i miglioramenti al servizio che gli hanno permesso di marciare spedito anche sul veloce. Rino Cacioppo

Luoghi citati: Alabama, Francia, New York, Parigi, Usa