Tutto iniziò con una «soffiata» all'Fbi

Tutto iniziò con una «soffiata» all'Fbi IL «CASO 8RAO» Tutto iniziò con una «soffiata» all'Fbi Il «caso Atlanta», ufficialmente, è esploso nella notte tra il 4 e il 5 agosto quando una chiamata urgente della Banca d'Italia mise in allarme i vertici Bnl, informandoli di aver ricevuto da parte della Fed, a sua volta allertata dall'Fbi, una telefonata sù presunte irregolarità contabili e possibili frodi fiscali condotte dalla filiale Bnl di Atlanta. Tutto era partito da una «soffiata» all'Fbi da parte di uno dei 22 dipendenti della filiale irritato sia dall'arroganza del responsabile della filiale, il trentacinquenne franco-algerino Crish Drogoul, un dinamicissimo executive assunto nell'81 sulla base di una vasta esperienza alla Barclays Bank, sia dal giro vorticoso di operazioni che venivano effettuate verso l'Iraq senza l'autorizzazione, del quartier generale di Ro¬ ma. Le indagini sono tuttora in corso. L'Fbi, nel computer di casa di Drogoul, avrebbe trovato traccia di 2500 lettere di credito per una cifra non ancora definita (secondo alcune stime oscillerebbe tra 1000 e 2000 miliardi di lire): duemila di queste lettere sarebbero garantite dal Commodity Credit Corporation, una specie di Sace Usa, le restanti 500 soltanto dall'Iraq. Attraverso la filiale Bnl l'Iraq avrebbe ricevuto macchinari, impianti industriali, prodotti della General Motors, derrate agricole. Negli Usa la Bnl è, assieme alla Comit, la più importante banca italiana. Ha filiali a New York, Chigaco, Miami, Los Angeles e Atlanta che dipendono dalla direzione di New York, che Drougul ha tenuto del tutto all'oscuro dei suoi traffici.

Persone citate: Drogoul