«Il carcere uccide Gigliola»

«Il carcere uccide Gigliola» Genova, il difensore vuole per la Guerinoni gli arresti domiciliari «Il carcere uccide Gigliola» L'avvocato chiede una perizia psichiatrica IMPERIA. «Il carcere sta uccidendo lentamente Gigliola Guerinoni». Lo sostiene l'avvocato Alfredo Biondi che ha assunto, nella fase d'appello, la difesa della gallerista di Cairo Montenotte, condannata a 26 anni di reclusione per il delitto di Cesare Brin. Per questo motivo il legale ha indicato come periti di parte il professor Giacomo Canepa e il dottor Andrea Lomi dell'Università di medicina legale dell'Università di Genova che dovranno sottoporre Gigliola Guerinoni, rinchiusa nel carcere di Imperia, a un esame psichiatrico e psicologico. Spiega l'avvocato Alfredo Biondi: «I due periti dovranno accertare lo stato di salute della donna che secondo il parere mio e della collega Mirica Giorello sono di tale gravità da legittimarne la libertà provvisoria o quantomeno gli arresti domiciliari». Continua il legale: «L'imputato è il primo e l'ulti- mo vero difensore di se stesso per cui non è in grado di difendersi se non è in grado di partecipare utilmente al giudizio di appello e collaborare con i suoi avvocati». Gigliola Guerinoni da oltre un mese ha cessato di consumare i pasti del carcere e si ciba unicamente di latte e miele. Inoltre indossa solo sai che cuce nella sartoria. Durante l'ulti^ mo colloquio con i suoi avvocati la donna ha ribadito la sua innocenza ripetendo che Cesare Brin è stato ucciso da «due individui che ci avevano seguiti da Rapallo a Cairo». La Guerinoni ha per la prima volta ammesso che Brin potrebbe essere stato ucciso da quei due uomini nella sua casa, ma ha aggiunto che durante l'istruttoria nessuno ha analizzato alcune tracce di sangue che si trovavano su un muro e che non appartenevano a Brin, ma a uno dei suoi aggressori. lg. p. e] Gigliola Guerinoni

Luoghi citati: Cairo, Cairo Montenotte, Genova, Imperia, Rapallo