Rushdie «Torno a cantare» di G. O.

Rushdie «Torno a cantare» Una nuova poesia Rushdie «Torno a cantare» MADRID NOSTRO SERVIZIO «Comunque, senza volto o senza nome, ho scelto di non tacere. Di continuare a cantare, nonostante gli attacchi e mentre i miei sogni sono assassinati». Sono gli ultimi endecasillabi di «6 marzo 1989», un poemetto di appena 17 righe con cui Salman Rushdie, l'autore di «Versetti satanici», ha rotto finalmente ieri il suo lungo silenzio. E per lanciare la sua veemente protesta contro il fondamentalismo islamico che lo ha costretto alla clandestinità e che ha addirittura offerto 3 milioni di dollari per chi lo assassinasse, Rushdie ha scelto come altoparlante Granta, la prestigiosa rivista culturale inglese ieri in edicola, e due quotidiani, il francese Liberation e lo spagnolo El Pais. E' il primo poemetto del celebre scrittore inglese di origine indiana. E lo ha inviato inaspettatamente a «Granta», la vendutissima rivista trimestrale di Bill Bufford che ha celebrato ieri il suo decimo compleanno. Rushdie, con un linguaggio colloquiale e con una forte carica d'ironia, ripercorre tutte le amarezze e tutti i soprusi cui è stato fatto oggetto da chi ha considerato blasfemo il suo libro «Versetti satanici», ma non spiega perché ha deciso di rifarsi vivo. El Pais suggerisce la pista del recente annun ciò di separazione dato da sua moglie, la scrittrice americana Marianne Wiggings. Il prestigioso quotidiano madrileno ricorda che la Wiggings, benché non condannata a mor te, stava conducendo una vita d'inferno. «Sono sposata con Rushdie e quel che dovevo fare era di rimanere con lui per permettergli di superare le awer sita e questo significava che an ch'io dovevo diventare invisi bile», confessava la moglie prima dell'annunciata separazio ne. Èd agli amici della coppia la scrittrice statunitense, molto nota negli ambienti letterari londinesi, ricordava che negli ultimi quattro mesi aveva cam biato ben 56 nascondigli. Recentemente Abdul Quddus, il leader musulmano di Bradford, non aveva nascosto la sua soddisfazione per la se parazione, considerata come «un castigo divino contro il bla sfemo». Rushdie, che probabilmente si è fatto una plastica facciale, ha insomma voluto ri cordare con il poemetto che continuerà a «cantare», [g. o.]

Persone citate: Bill Bufford, Pais, Rushdie, Salman Rushdie

Luoghi citati: Bradford, Madrid, Marianne